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    Generali Italiani – Vol. 2

    39,00 37,05

    Bestseller di IBS 2° posto nella classifica categoria Dizionari biografici, Enciclopedie e Opere di Consultazione

    Il volume conclusivo delle biografie degli oltre 600 generali della prima guerra mondiale, con la foto e la bibliografia di ciascuno, copre una profonda lacuna della storiografia italiana.
    Paolo Gaspari, autore di decine di volumi di storia militare, tra cui Le bugie di Caporetto (20182). Paolo Pozzato, tra i maggiori storici militari, autore di Vittorio Veneto, luci e ombre di una vittoria (2019). Ferdinando Scala, esperto di comunicazione, autore de Il generale Armando Tallarigo (2018).
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    In guerra le donne erano sempre state solo vittime. Nella Grande Guerra le donne furono indispensabili alla vittoria di quella che era considerata l’ultima delle guerra per l’unità nazionale. Il racconto delle crocerossine e delle dottoresse si svolge nel momento culminante del protagonismo femminile che aprì la via all’inserimento delle donne nella vita dello Stato ed è testimoniato dal loro eroismo: 54 medaglie d’argento e 190 di bronzo e una trentina di croci al merito. Ma questo ingresso delle donne nell’istituzioni ancor oggi non figura nei manuali scolastici a testimonianza di una storiografia che non ha saputo riannodare la popolazione con la sua storia.
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    Carso 1915

    34,00 32,30
    L'avventura italiana dei cosacchi. Arrivarono all’improvviso, in migliaia. Fu un’occupazione tragica e grottesca. I cosacchi si erano alleati ai tedeschi che li ingannarono con promesse impossibili. Li comandava l’atamano Krasnov, generale e scrittore, personaggio vissuto tra storia e leggenda. C’è chi, ragazzo, lo conobbe da vicino e visse quel durissimo periodo per la Carnia, alla fine della seconda guerra mondiale, con curiosità e spirito di avventura. Questa è la sua incredibile vicenda, ricostruita attraverso fatti veri e violenze mescolate a gesti di mitezza per narrare il destino di un popolo illuso e mandato al macello.
    Lorenzo Colautti, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna, già ufficiale nell’Arma dei Carabinieri e Difensore Civico del Comune di Udine, delegato Adusbef per il Friuli Venezia Giulia, esercita attualmente a Udine la professione di avvocato specializzato in diritto bancario e diritto finanziario, prestando consulenza per Enti e AssociazionI.
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    L’Italia in Treno Vol.1

    29,00 27,55
    150 anni delle ferrovie italiane raccontati dai grandi illustratori Achille Beltrame, Walter Molino, Vittorio Pisani, Rino Ferrari, Aldo Raimondi e Ugo Matania. Un'affascinante storia anche per gli aspetti tecnici e ingegneristici del decollo industriale italiano e della vita sociale legata al treno. La ferrovia ha segnato in profondità la storia d'Italia ed è stata un elemento fondamentale nella costruzione dell'identità nazionale. Fattore di progresso non solo tecnologico ma anche economico e sociale, il treno ha costruito legami, ha messo in comunicazione genti, paesi e città ed ha rappresentato, in molte zone del Paese, la prima concreta presenza dello Stato Italiano. I treni, le stazioni, gli infiniti binari che venivano srotolati in ogni angolo della penisola, le ardite opere d'ingegneria sono stati i simboli audaci della forza di un popolo che lavorava alla costruzione di quell'identità nazionale necessaria per affrontare le sfide della modernità. (dalla Prefazione di Mauro Moretti)
    Guido Magenta, ingegnere meccanico specializzato in trasporti, si è dedicato agli aspetti storici e tecnici dei trasporti su rotaia. Svolge attività di divulgazione di cultura ferroviaria con conferenze pubbliche, interventi didattici nelle scuole e lezioni universitarie al Politecnico di Milano.
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    L’Italia in Treno Vol. 2

    29,00 27,55
    I 150 anni delle ferrovie italiane raccontati dai grandi illustratori Achille Beltrame, Walter Molino, Vittorio Pisani, Rino Ferrari, Aldo Raimondi e Ugo Matania. Un’affascinante storia anche per gli aspetti tecnici e ingegneristici del decollo industriale italiano e della vita sociale legata al treno. Guido Magenta ci regala ancora un viaggio nell’epoca “gloriosa” dei primi anni della ferrovia italiana, attraverso le immagini ed i disegni che hanno immortalato le ferrovie e che ne hanno alimentato l’immagine del progresso che rappresentavano allora e, che ancora oggi, interpretano.
    Guido Magenta, ingegnere meccanico specializzato in trasporti, si è dedicato agli aspetti storici e tecnici dei trasporti su rotaia. Svolge attività di divulgazione di cultura ferroviaria con conferenze pubbliche, interventi didattici nelle scuole e lezioni universitarie al Politecnico di Milano.
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    Preti in Battaglia

    29,00 27,55
    Già nell’estate-autunno del 1915 i cappellani non aspettavano solo l’arrivo dei soldati nei posti di medicazione, ma andavano a confortare e a recuperare i feriti sul campo di battaglia, avvicinandosi sempre più alla linea di fuoco, lì dove serviva il loro soccorso, l’incitamento ai barellieri, l’organizzazione dello sgombero. Molti cappellani escono di notte, o di giorno fidando dell’abito talare o della croce cucita sulla divisa, a recuperare i corpi per darne sepoltura. Ma quella dei feriti che invocano soccorso oltre i reticolati e che muoiono senza nessuno vicino è per molti sacerdoti una cosa insopportabile. Ed escono dalle trincee. Seguono in coda le ondate d’assalto per poter subito raccogliere i feriti, e salvarli, e assistere i morenti, e salvarli. Sono giovani che hanno ancora l’ingenuità della gente semplice. Sono lì, abbandonati nella terra di nessuno, assetati, invocanti la mamma. Ecco allora che i cappellani escono dai ripari e di propria volontà per rispettare un vincolo morale, un’etica basata sul desiderio di non deludere chi si attende qualcosa da te, rischiano la vita spesso solo per tenere la mano ai feriti e tranquillizzarli. Eccoli correre tra gli scoppi delle granate. Nessuno l’ha loro ordinato. Anzi il loro posto canonico era il posto di medicazione o l’ospedaletto da campo, abbastanza lontano e sicuro. Il loro coraggio è eroismo puro, perché non raccontarlo? Se non lo si racconta è come se il loro sacrificio non sia mai esistito.
    Paolo Gaspari in più di vent'anni di ricerche ha portato alla luce i 16.000 memoriali degli ufficiali fornendo una rilettura innovativa di Caporetto e delle battaglie della ritirata.
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    Chirurghi in Prima Linea

    29,00 27,55
    L’epopea dei chirurghi coraggiosi che operarono a poche centinaia di metri dalla linea del fuoco. Il loro tempestivo intervento salvò migliaia di giovani italiani feriti così gravemente da non poter sopravvivere oltre poche ore. Alla fine l’indice di mortalità di questi “eroi dimenticati” fu molto elevata, pari a quella dei fanti. Genesi, quotidianità e scenari apocalittici vengono ricostruiti attraverso diari inediti, documenti inediti incrociati con i resoconti d’archivio che hanno fornito una documentazione fotografica e illustrativa da farne un libro fondamentale per la storia della medicina.
    Contardo Vergani è docente presso L’università degli Studi di Milano, dirige l’unità di day surgery dell’ospedale Maggiore Policlinico Fondazione Irccs Ca’ Granda. È autore di oltre 190 pubblicazioni scientifiche a stampa e di numerosi capitoli di testi di riferimento italiani e internazionali di chirurgia. Per la Gaspari ha collaborato al volume La Mobilitazione Femminile Nella Grande Guerra, Vol. Ii. Le Crocerossine E Le Dottoresse (2019).
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    Preti in Battaglia Vol. 3

    29,00 27,55
    I cappellani militari sono stati una componente fondamentale della coesione dei reparti e della condivisione dei cattolici alla condotta della guerra vittoriosa che, secondo le motivazioni dell’epoca, completava il Risorgimento e l’unità di tutti gli italiani. Questo terzo volume racconta e illustra con centinaia di foto e mappe i combattimenti in cui questi giovani ventenni appena usciti dai seminari o dai conventi compirono azioni temerarie, salvando vite di fanti e alpini, bersaglieri e marinai.
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    Le Bugie di Caporetto

    29,00 27,55
    Un buon piano d'attacco non può essere grossolano. Un buon piano deve essere precisato a regola d'arte. L'arte è quella della guerra. È la narrazione vivace della preparazione e dello svolgimento dello sfondamento più famoso della storia italiana. Il binomio Caporetto – viltà e disastro – rifiuto della guerra, che sosteneva la consuetudine autodenigratoria peculiare degli italiani, viene giustiziato dalla storia dei fatti. Gli italiani combatterono come avevano sempre fatto, e come faranno in seguito, vale a dire con valore e spesso con atti d’eroismo. Dopo anni di ricerca su fonti d’archivio finora mai prese in considerazione è stato così possibile ricostruire militarmente la battaglia, ora per ora, con i nomi degli ufficiali in ciascun episodio e combattimento. Nella nuova edizione le decine di mappe a colori, le foto e le biografi e rendono fruibile il testo anche al lettore comune.
    PAOLO GASPARI, in più di vent’anni di ricerche ha portato alla luce i 16.000 memoriali degli ufficiali fornendo una rilettura innovativa di Caporetto e delle battaglie della ritirata. Tra i suoi ultimi libri: Le bugie di Caporetto. La fine della memoria dannata (2011); La verità su Caporetto (2012); La battaglia dei generali. Da Codroipo a Flambro il 30 ottobre 1917 (2013); La battaglia dei gentiluomini. Pozzuolo e Mortegliano il 30 ottobre 1917 (2013); Il senso della patria nella Grande Guerra. La fi erezza e l’identità italiana (2014); La battaglia dei capitani. Udine 28 ottobre 1917 (2014); Rommel a Caporetto (2016) e Il centenario mancato della Grande Guerra (2016).
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    La Battaglia della Bainsizza

    29,00 27,55
    La battaglia della Bainsizza e la crisi dell’autunno 1917 del generale Bencivenga occupa un posto a sé nella storiografia” scrisse Piero Pieri, il maggior storico militare del secolo scorso, ma ancora oggi la narrazione di Bencivenga appare insuperata nella spiegazione delle opportunità tattiche e strategiche di un momento cruciale del 1917. La sorpresa tattica di Flondar, la Decima e l’Undicesima battaglia dell’Isonzo, l’Ortigara, la diversa impostazione di Capello e di Cadorna, sono aspetti della Grande Guerra italiana che si possono però capire solo tramite l’imponente apparato iconografico di questo volume.
    Roberto Bencivenga, antifascista, fu l'unico generale italiano che, sfidando a duello il fratello di Mussolini, fu mandato al confine a Ustica e poi a Ponza dove in un paio d'anni scrisse i volumi più importanti dell'epoca di strategia militare della Grande Guerra. Nel 1943 fu il comandante di Roma subito dopo la liberazione e fu nell'assemblea costituente. La Gaspari ha ristampato La sorpresa strategica di Caporetto (1997); La campagna del 1916 (1998); IL PERIODO DELLA NEUTRALITÀ (2014); LA CAMPAGNA DEL 1915 (2015) e LA SORPRESA STRATEGICA DI GORIZIA (2016).
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    Introduzione di Paolo Rumiz Questo nuovo libro sul complesso tema dell’identità e dell’esperienza della guerra vissuta dai sudditi del Litorale Austriaco è un racconto anche per immagini della nuova guerra che vide l’ultimo scontro di cavalleria della storia. Essa generò quasi contemporaneamente i primi assi dell’aviazione e della guerra sottomarina mentre a terra si riscoprivano le corazze, le mazze ferrate, le bombarde e la vita nel fango delle caverne. Gli ultimi italiani d’Austria conobbero l’ingiustificata diffidenza dei comandi militari, il disprezzo e talvolta l’offesa diretta dei loro stessi comandanti. Tutto il contrario di quanto era espresso dalle leggi asburgiche; lo stesso imperatore dovette intervenire per raddrizzare un torto o per rimediare a un palese errore. Il volume contiene anche un breve studio sui soldati ebrei del reggimento 97°.
    Roberto Todero ricercatore storico della prima guerra mondiale, esperto di uniformologia e storia asburgica, ha organizzato mostre in Italia e all’estero: Trieste, guarnigione della belle époque 1883 - 1914; Balcani - Galizia 100 anni, scena prima e la mostra quinquennale Uno sguardo dal Litorale 1914 - 1918. Per i suoi studi gli è stata conferita la Ehrenkreuz da parte della Croce Nera d’Austria. Tra i suoi libri con la Gaspari: KAPPENABZEICHEN distintivi da berretto austroungarici (2003) DALLA GALIZIA ALL'ISONZO STORIA E STORIE DEI SOLDATI TRIESTINI NELLA GRANDE GUERRA (2006); IL RACCONTO DELLE CARTOLINE IMPERIAL REGIE (2012), I FANTI DEL LITORALE AUSTRIACO SUL FRONTE ORIENTALE 1914-1918 (2014), CANI E SOLDATI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE (2011).
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    La Battaglia dei Tre Monti ha questa caratteristica: con essa la brigata Sassari entrò nel mito perché fu la prima battaglia offensiva vinta dopo Caporetto e quella in cui gli arditi fecero il loro ingresso nella storia. Questo volume narra ciò che fecero gli 8.000 sardi, i 3.500 arditi, i 2.000 alpini e i 5.000 bersaglieri. Fu infatti una battaglia combattuta sull’Altipiano di Asiago da tutte le truppe d’assalto che la 1a armata aveva a disposizione: per tre giorni, in pieno inverno, oltre i 1.200 metri di quota, nella neve, per impedire che il nemico prendesse alla spalle l’esercito schierato sul Piave e sul Grappa.
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