• Zughi bisiachi de 'na volta
  • Zaino di sanità

    18,00
    Prefazione di Paolo Gaspari Se con "I Tetti rossi: ricordi di un manicomio", vinse il Premio Viareggio nel 1931, con "Zaino di sanità" fornisce un testo di preziosa testimonianza sulla vita di un medico in prima linea, nella Dolina delle Caverne sul Carso. La sua presenza a Santa Maria la Longa nella notte in cui si svolge l’ammutinamento di alcuni reparti della Catanzaro con la conseguente decimazione è l’unica testimonianza di uno dei momenti più drammatici della Prima Guerra Mondiale. Il volume contiene saggi di Arnaldo Cherubini, Carlo Cordié e l’Itinerario Tumiati alla Dolina delle Cavernedi Paolo Pizzamus con la descrizione dei fatti d’arme.
  • Se c'è un interrogativo ancora aperto tra i tanti che la Grande Guerra ci pone, questo è costituito dalla partecipazione al conflitto dei volontari affluiti nelle file dell'esercito italiano. Per questo, alla luce di un quadro di rinnovamento scientifico assai vivace, è giunto il tempo di ritornare, o meglio di cominciare, a indagare sui volontari italiani nella Grande Guerra. Si devono ricordare gli italiani che nel 1914 formarono in Francia la Legione Garibaldina di Peppino Garibaldi, ma soprattutto le migliaia di italiani "irredenti" che con  grande rischio personale scelsero di combattere volontari nelle file dell'esercito italiano e, molto spesso, di partecipare alle azioni più pericolose. Partendo proprio dalle pagine scritte dai fratelli Ius è possibile enucleare alcuni problemi relativi alla condizione dei volontari poco più che adolescenti, Luigi e Mario Ius. Dalla colorita e appassionata descrizione della partenza dei "regnicoli" da Trieste, fino alle idealità patriottiche: "il mio fu un gesto, che fin dall'infanzia agognavo, appunto perchè nacqui be vissi sotto il giogo straniero, perchè conoscevo la nostra storia, perchè amavo la Madre Patria".
  • Vita di guerra - La straordinaria avventura dell'"Ardito del Grappa" Vi sono pochi uomini che possono vantare coraggio in battaglia e grandi imprese nella vita civile. Quando se ne trova uno, nella storia d'Italia è utile che gli altri cittadini siano messi nella condizione di assaporarne le avventure.
  • Vidi la luna rotolare in terra 1944-1945 il diario della deportazione, della prigionia e del ritorno a casa di Marcello Laurenti
  • Viaggiare nella storia - Dall'Adriatico al Passo Monte Croce Carnico Tra il maggio 1915 e l'ottobre 1917 il territorio oggi compreso nella regione Friuli Venezia-Giulia e nelle limitrofe Austria e Slovenia divenne terreno di scontro tra gli eserciti italiano ed austro-ungarico che vi si affrontarono per ventinove lunghi mesi. Le Alpi Giulie e Carniche ma soprattutto il Carso assistettero a dodici cruente battaglie, mentre la zona di pianura si trasformò nella grande retrovia al servizio delle armate italiane. Il conflitto trasformò il paesaggio a tal punto che le tracce del suo passaggio sono ancora numerose così come cippi, monumenti, ossari e cimiteri rappresentano altrettanti segni della memoria, costituendo con i primi un unico, vastissimo, museo all'aperto. Questa guida offre lo spunto all'ospite del Friuli Venezia-Giulia per visitare questo particolare museo e ripercorrere quei luoghi diventati patrimonio comune della Storia europea.
  • Vademecum di storia militare Un prontuario che in ordine alfabetico chiarisce le varie questioni di storia militare dati, numeri, definizioni Tutto ciò che non c’è nei libri di testo, per consentire a tutti di entrare nel merito del Centenario 1915-2015.
  • Uno dei Tanti

    20,00
  • Out of Stock
    Una guerra da Re - Vittorio Emanuele III nel Friuli della Grande Guerra
  • Con un saggio di Alessandro Gionfrida. Nel volume vengono passati in rassegna i momenti salienti, soffermandosi in particolare, sulla base della regolamentazione prodotta, ad esaminare le soluzioni adottate in campo tattico nel segno di un progressivo e faticoso, ma in ultima analisi riuscito, adeguamento alla realtà della guerra di trincea.
  • Un anno sull'altipiano con idiavoli rossi - Storia delle Brigate Sassari e Reggio nella Grande Guerra La "Sassari", nell'ambito delle brigate di fanteria, rappresenta sicuramente un caso unico e non solo perché, a partire da un certo momento del conflitto, divenne un'unità a pressoché esclusivo reclutamento territoriale, una caratteristica questa limitata in precedenza quasi ai soli battaglioni alpini e giustificata dalla specificità del loro compito. Fu un caso unico perché, pur non essendo la sola brigata caratterizzata da una vasta presenza sarda e nemmeno un'unità già segnata da una gloriosa tradizione, divenne fin dai primi mesi quasi la stessa Sardegna in armi. E tale continuò ad essere, caratterizzandosi sempre più in questo senso, con il prosieguo della guerra, con una propria lingua ("Se sei italiano, parla sardo!" era la prima parola d'ordine in uso nei suoi reparti), una propria legge interna (quel "forza Paris" che diventava il segnale di un'aggregazione quasi automatica, anche nei frangenti più difficili, come la ritirata al Piave), un proprio ferreo codice d'onore. Pochissimi furono i suoi disertori o anche solo i prigionieri sardi che gli austriaci riuscirono a fare.
  • Udine nel suo anno più lungo - ottobre 1917 novembre 1918 Un omaggio a Udine, capitale della guerra, che rivede la luce in occasione dei centociquant'anni dell'Unità d'Italia.
  • Tutti gli uomini dell'Imperatore Il comando Supremo dell'Esercito Italiano (Segretario Generale per gli affari civile) in data 28 marzo 1919 riportava in forma urgente agli uffici subalterni la notizia dell'arrivo di otto individui provenienti da Shatzkij Russia Centrale, tra i quali citiamo Massimiliano Bertogna di Giovanni, nato a Terzo (Austria) il 17 giugno 1894, soldato del 20° battaglione Jager, prigioniero in Russia dal 13 giugno 1915 e Giovanni Aizza di Antonio, nato a Terzo (Austria) il 9 maggio 1886, soldato del 27° Landwwher, prigioniero in Russia dal marzo del 1915. Il console italiano a Mosca vedendoli trasalì: i due avevano in mano come documento di riconoscimento un tesserino rilasciato dal partito comunista russo e il tesserino di iscrizione al sindacato...
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    Turriaco nella Grande Guerra - Ricordi e immagini novant'anni dopo
  • Tu col cannone, io col fucile - Alessandro Suckert e Curzio Malaparte nella Grande Guerra Prefazione di Alberto Monticone. Per la prima volta viene ricostruita la vita militare del giovane Malaparte che riserva sorprendenti aspetti biografici e umani. Kurt Suckert aveva infatti sedici anni quando nel 1914 andò volontario in Francia nella Legione garibaldina di Peppino Garibaldi. Quando nel 1915 si arruolò volontario in Italia venne seguito da tutta la sezione giovanile del partito repubblicano di Prato. Combatté sul Col di Lana, sulla Marmolada, sul Piave e a Bligny, al comando di un reparto di lanciafiamme d'assalto. Il fratello Alessandro combatté invece nell'artiglieria, prima sul Carso e poi nelle Giudicarie, lasciandoci questo straordinario diario.
  • Trincee nascoste sul Carso Triestino, Goriziano e Sloveno Luoghi sacri alla Patria! Quale Patria? Quella dei soldati dell'esercito italiano o quella dei soldati austriaci, ungheresi, cechi, sloveni, croati, rumeni del multietnico esercito austro-ungarico, oppure, luoghi maledetti per tutti i soldati, che qui combatterono e in migliaia si sacrificarono per la loro conquista o difesa? La loro storia è ancora qui a portata di mano, nascosta sotto pochi centimetri d'erba e sassi. "Trincee Nascoste" un'agile guida, tutta a colori, di itinerari di guerra poco noti (con relative mappe, narrazione storica e pratiche descrizioni escursionistiche) alla scoperta dei resti delle trincee della I Guerra Mondiale sul Carso.
  • Tra Osoppo e Osvobodilna Fronta: fonti e problemi di storia della resistenza nel Goriziano
  • Testimonianze dal fronte - Momenti di vita nelle trincee austro-ungariche
  • Sulle tracce dell'ardito
  • Sui sentieri della Prima Guerra Mondiale - Alla ricerca della Storia
  • La guerra è il grande revisore delle istituzioni degli stati e per questo non è possibile capire la storia contemporanea senza conoscere quella della Grande Guerra. Fu essa infatti a decretare la fine definitiva dell’Europa dell’Ancien régime, delle aristocrazie terriere, della nobiltà di spada, degli imperi autocratici. Nel 1918 nessuno poteva immaginare che si era trattato del primo tempo di un conflitto che si sarebbe concluso nel 1945, il primo round della stessa sequenza di rivolgimenti politici e sociali che avrebbero annientato gli imperi coloniali e moltiplicato gli stati nazionali. Oggi per lo storico è facile vedere in quella guerra la nascita della nostra civiltà anziché la morte dell’Europa degli imperi. 
Per gli italiani la Grande guerra, di cui vengono qui trattati gli aspetti più complessi e spesso trascurati (dalla condizione delle famiglie italiane alla censura della stampa, dalla conservazione del patrimonio artistico al turismo legato a questo evento) ha rappresentato uno straordinario momento di trasmissione scritta della memoria in quella che fu la Quarta guerra d’indipendenza alla quale parteciparono anche le classi popolari con un immane sacrificio di sangue. Da questo prezzo, pagato da innumerevoli famiglie, è nato il senso di identità e di patria indipensabile alla coesione sociale e politica di un Paese
  • Sui campi delle dodici battaglie
  • Storie di guerra, di medicina e di letteratura Medicina e guerra, medicina e psicologia e medicina e letteratura sono i tre filoni in cui si snodano gli oltre settanta interventi di storia della medicina. Un libro prezioso non solo per gli specialisti ma anche per gli appassionati di storia.
  • Storie della ritirata nel Friuli della Grande Guerra A cura dei Comuni di Manzano, Pozzuolo e Lestizza, e con il contributo della provincia di Udine è stato pubblicato questa raccolta di diari e memorie della Grande Guerra e dell'invasione austrotedesca.
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    Storia sociale degli esplosivi - Dal salnitro allo sviluppo degli esplosivi negli Stati Uniti e in Italia A cura di Alberto Monticone e Paolo Scandaletti Quanta storia possono raccontarci ancora Caporetto e le giornate dell'autunno 1917? Cosa succede se si rilegge la Grande Guerra, partendo dai più recenti documenti ritrovati, se ci si confronta con la storicistica slovena, se si analizza la propaganda dell'epoca, se si aprono gli archivi dell'Esercito Italiano? Esercito e popolazioni nella Grande Guerra non pretende di dare risposte conclusive su questi temi. Ma riesce sicuramente a stimolare domande, a creare suggestioni, a far sorgere interrogativi. In questo volume sono raccolti i saggi dei più importanti studiosi sul tema, per conoscere meglio e più a fondo cosa è veramente stato Caporetto e le sue conseguenze, cosa può diventare grazie ai recenti recuperi di vestigia operati sulle Alpi Giulie. Con un contributo poetico e appassionato di una delle migliori penne della narrativa italiana contemporanea: Alessandro Baricco
  • Un manuale agile, illustrato con le principali battaglie, che consente a chiunque di avere chiara la successione dei combattimenti sui 600 km del fronte italiano in relazione con quanto accadeva sugli altri teatri di guerra. Si alternano alla descrizione delle battaglie e degli scontri anche curiosità, aneddoti e cenni biografici sull'esperienza di guerra dei personaggi che sarebbero poi diventati protagonisti del Novecento.
  • Stasera andremo in fuoco iddio me guardi
  • Speranze, lagreme e fagòti - Storia dell'emigrazione turriachese nel mondo dal 1878 al 1940
  • Sloveni di confine
  • Silvio Benco nella Casa dei Bosma - Il giornalista scrittore triestino e la sua famiglia a Turriaco (1944-1949)
  • Sentieri di Pace sul Carso della Grande Guerra
  • Scrittori austriaci sul fronte dell'Isonzo - Reportage del Kriegspressequartier
  • Scoppio programmato - La geniale invenzione che avrebbe potuto cambiare il corso della guerra Prefazione di Luigi Emilio Longo A cura di Bruno Marcuzzo Questo libro avrebbe potuto titolarsi "Un genio alla guerra". Dopo aver letto le "memorie" di scrittori e poeti c'era da chiedersi che cosa poteva fare un inventore in guerra. Il caso ha voluto che fosse un medico a rappresentare la genialità italiana: un medico che inventò una spoletta con almeno mezzo secolo d'anticipo sui tempi. Le pagine sui trucchi che i generali imboscati e gaglioffi attuarono per impossessarsi della sua invenzione sono di un umorismo alla Wodehouse che sorprenderà il lettore.
  • Santa Gorizia - I simboli della Grande Guerra nel ventennio isontino Il volume narra e illustra, anche attraverso le abbondanti fotografie, le maggiori opere architettoniche che esaltano lo sforzo italiano nella Grande Guerra e che sono concepite dal regime di Mussolini. L’area di riferimento è l’Isontino: – Gorizia con i suoi templi e i suoi simboli di pietra; – Oslavia con il suo ossario; – Redipuglia con il suo sacrario e la stazione; – il Carso goriziano con i suoi cippi.
  • San Pier D'Isonzo nella Grande Guerra
  • Rommel sul fronte italiano nel 1917 - Wir zogen nach Friaul - Le battaglie della ritirata di Caporetto Prefazione di Marco Rech Traduzione di Maria Grazia Jussig Venimmo verso il Friuli è il titolo di una canzone dei lanzichenecchi; ed è proprio il senso della storia e la descrizione delle battaglie da Caporetto al Grappa che fanno di questo libro un documento prezioso per la storiografia sulla ritirata di Caporetto. Si può dire che le imprese militari del tenente Erwin Rommel sul Kolovrat, sul Matajur, a Forcella Clautana e a Longarone - tra le più brillanti dell'intera guerra - trovino in questo libro il necessario compendio con i caratteri dei vari personaggi minori, scanzonati e temerari. Un libro che sorprenderà il lettore.
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