• Quando si parla del “vissuto” della grande guerra vengono predilette le testimonianze d’intellettuali o di eroi, quelli, per intenderci che vengono colpiti in fronte e hanno il tempo di pronunciare frasi complicate e lunghissime, date le condizioni, sempre inneggianti a sentimenti elevati, a vittorie e all’onore del reggimento. Nella realtà storica morire per un colpo in fronte era una fortuna. La gran parte dei combattenti rimaneva infatti ferita. E non moriva subito. Non si può capire cosa sia una guerra senza conoscere le devastazioni nei corpi di giovani bersaglieri erculei, di fanti, di alpini sornioni, di territoriali con moglie e figli. Ragucci, napoletano, cinquantenne maggiore medico, è un personaggio della borghesia partenopea, pieno di garbo, cultura e umanità, catapultato nel cuore delle Dolomiti, a Cortina, a dirigere l’ospedale 040 nel famoso Hotel Cristallo della famiglia Menardi, sotto i boschi del Faloria; è questa l’epicità della grande guerra: un napoletano che racconta il fascino unico delle nevicate, dei boschi, dei ruscelli, dei tramonti e delle notti in uno dei luoghi più belli d’Italia e nel contempo narra ciò che accade dentro l’ospedale 040 dove per due anni arrivano centinaia di italiani feriti, congelati e sommersi da valanghe. Mai ci era stato dato di leggere pagine più dense sulla ritirata causata dallo sfondamento di Caporetto come quelle di Ragucci. Il suo libro è prezioso perché fa capire veramente cosa causavano i combattimenti e la guerra all’addiaccio, la guerra sopra i 2.000 metri, che nessun altro ufficiale ha mai raccontato.
  • La Stazione di Redipuglia di Roberto Narducci
  • Il Montello Vol.1 - Gli avvenimenti, i personaggi, gli itinerari e o luoghi nascosti tra le doline e i boschi del Montello nella Grande Guerra "Città Ragazzi del "99", il Cippo degli Arditi, il Sacello di Baracca testimoniano l'importanza strategica di questa collina, la veemenza della lotta e nel contempo evocano episodi entrati nell'immaginario collettivo. Nelle stradine nascoste e silenziose che tagliano longitudinalmente il Montello, le grotte, le doline, il bosco tutto ci sussurrerà storie: ... Il Cap. Caretta sgozzato mentre difende il suo gruppo di batterie di bombarde, i difensori di Casa Serena, il XXVII Reparto d'Assalto a Casa Bianca, la scomparsa del Gen. Bolzano von Kronstadt, gli Arditi al Piave... Dieci, cento microstorie di innumerevoli eroi, molti dei quali nascosti e schivi. È questo il filo conduttore della guida che, attraverso una decina di itinerari, accompagna, in oltre 100 siti, a conoscere la Grande Guerra sul Montello.
  • Out of Stock
    Storia sociale degli esplosivi - Dal salnitro allo sviluppo degli esplosivi negli Stati Uniti e in Italia A cura di Alberto Monticone e Paolo Scandaletti Quanta storia possono raccontarci ancora Caporetto e le giornate dell'autunno 1917? Cosa succede se si rilegge la Grande Guerra, partendo dai più recenti documenti ritrovati, se ci si confronta con la storicistica slovena, se si analizza la propaganda dell'epoca, se si aprono gli archivi dell'Esercito Italiano? Esercito e popolazioni nella Grande Guerra non pretende di dare risposte conclusive su questi temi. Ma riesce sicuramente a stimolare domande, a creare suggestioni, a far sorgere interrogativi. In questo volume sono raccolti i saggi dei più importanti studiosi sul tema, per conoscere meglio e più a fondo cosa è veramente stato Caporetto e le sue conseguenze, cosa può diventare grazie ai recenti recuperi di vestigia operati sulle Alpi Giulie. Con un contributo poetico e appassionato di una delle migliori penne della narrativa italiana contemporanea: Alessandro Baricco
  • Kappenabzeichen Distintivi da berretto austroungarici - Piccoli oggetti d'arte e di racconto della grande guerra Prefazione di Walther Schaumann Piccoli oggetti d'arte e di racconto della grande guerra Prefazione di Walther Schaumann. Il volume analizza i distintivi da berretto dell'esercito austroungarico per presentarli e farli conoscere al di fuori del semplice schematismo militare. Non solo quindi come il distintivo di questo o quel reparto, ma come quello che è in realtà: un piccolo oggetto d'arte ricco di storia. Questi particolarissimi oggetti sono infatti analizzati dal punto di vista del regolamento militare e da quello della propaganda di guerra. Essi sono così inquadrati nell'arte del loro tempo. Non un catalogo quindi ma un compendio sulla storia del Kappenabzeichen. Il volume è riccamente illustrato a colori, con schede esplicative dei singoli distintivi e degli oggetti a essi correlati. Das Buch analisiert die Kappenabzeichen des österreichischen-ungarischen Heeres, um sie außerhalb des einfachen militärischen Schematismus vorzustellen und bekannt zu machen. Nicht nur als Abzeichen dieser oder jener Abteilung, aber was es in Wirklichkeit ist: ein kleiner Kunstgegenstand, reich an Geschichte. Diese besonderen Gegenstände sind in Hinsicht der militärischen Vorschriften und der Kriegspropaganda analisiert. Sie sind in die Kunst ihrer Zeit eingeordnet. Kein Katalog, aber eine Zusammenfassung in der Gschichte der Kappenabzeichen.
  • Il diario inedito dello studente Giovanni Alessandro Polidoro della brigata Friuli, formata per la gran parte da toscani, rappresenta una preziosa testimonianza non solo degli eventi militari che lo videro protagonista , dalla rotta di Caporetto alla prigionia, ma fornisce anche, con la sua ricca documentazione fotografica, un prezioso e dettagliato affresco domestico della vita famigliare in un piccolo paese di campagna nei primi anni del secolo scorso.
  • Itinerari segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti vol 1 - Dal Sas de Stria alle Tofane: i luoghi "nascosti" e difficili da scoprire, lungo i boschi e le crode. Alpini piemontesi del Val Chisone e del Fenestrelle, veneti del Belluno, sardi della Reggio, Standschützen ampezzani, Tiroler Kaiserjäger, Jäger bavaresi e prussiani sono alcuni dei reparti che combatterono e vissero nelle condizioni estreme sulle cime delle Dolomiti di Cortina. Molti "segni" delle loro vicissitudini sono oggi sentieri, rifugi e ferrate, altri rimangono celati e nascosti, proprio perché erano nati per non essere visibili o per i luoghi impervi e "impensabili" che i Comandi avevano scelto. Il loro fascino è quello di esistere, e di svelarsi solo casualmente.
  • 1915-1918 I reggimenti italiani protagonisti sul fronte Carso - Isonzo - Piave
  • La Grande Guerra nella Valle D'Ampezzo - Cinque Torri - Lagazuoi - Forte Tre Sassi  - Osservatorio ideale sul fronte della Grande Guerra Seconda parte. 1916 Le bellissime foto degli alpini e dei Kaiserschützen dal Lagazuoi a Som Pauses, ma anche la difficle coesistenza tra i Comandi e la popolazione ampezzana.
  • La storia del monte San Michele, il baluardo meridionale della testa di ponte austro-ungarica di Gorizia, teatro dei più cruenti scontri carsici fino all’agosto 1916, continuò ben oltre il primo dopoguerra e continua ancora oggi. Questa pubblicazione ne illustra l’evoluzione dal punto di vista strutturale ma anche concettuale. Nel corso di un secolo molte e profonde furono le trasformazioni di questo cupo teatro di guerra: dalla costruzione delle cannoniere al progetto del Carso Monumento della guerra Nazionale passando per il contestato Monumento Ossario al Fante italiano fino all’attuale CARSO 2014+. Il lettore potrà seguire un percorso storico che si è sviluppato per fasi alcune delle quali contestuali o in sovrapposizione fra loro quando in alcuni casi in netta opposizione. Il tutto per proporre al pubblico uno strumento utile a comprendere il rinnovamento continuo del monte San Michele verso una Via di Pace che porta alla costruzione di una memoria non passivamente accettata ma realmente condivisa
  • Storie della ritirata nel Friuli della Grande Guerra A cura dei Comuni di Manzano, Pozzuolo e Lestizza, e con il contributo della provincia di Udine è stato pubblicato questa raccolta di diari e memorie della Grande Guerra e dell'invasione austrotedesca.
  • Scoppio programmato - La geniale invenzione che avrebbe potuto cambiare il corso della guerra Prefazione di Luigi Emilio Longo A cura di Bruno Marcuzzo Questo libro avrebbe potuto titolarsi "Un genio alla guerra". Dopo aver letto le "memorie" di scrittori e poeti c'era da chiedersi che cosa poteva fare un inventore in guerra. Il caso ha voluto che fosse un medico a rappresentare la genialità italiana: un medico che inventò una spoletta con almeno mezzo secolo d'anticipo sui tempi. Le pagine sui trucchi che i generali imboscati e gaglioffi attuarono per impossessarsi della sua invenzione sono di un umorismo alla Wodehouse che sorprenderà il lettore.
RESTA SEMPRE AGGIORNATO SUI NOSTRI EVENTI ISCRIVITI ORA