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    Attualità della Grande Guerra Sono passati novant'anni dall'intervento dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale: un tempo assai lungo che per gli altri avvenimenti significherebbe una collocazione nella memoria storica di un passato quasi remoto, da lasciare agli studiosi e da inserire nei testi scolastici tra le tante vicende che non suscitano più emozioni o polemiche. Ma sembra quasi che la nostra coscienza nazionale, o forse la ricorrente nostra tendenza a mitizzare esperienze dolorose o esaltanti, non ci permetta di mantenere quella pagina in biblioteca e ci induca a tenerla aperta dinnanzi a noi a pretesto del nostro presente. A nostra parziale giustificazione possiamo addurre il fatto che, comunque, ogni generazione rilegge a modo suo gli eventi, anche più lontani e più definiti nei loro contorni, un po' perchè c'è bisogno comunque di avere sempre cognizione della propria storia, un po' forse per autoidentificarsi nella diversità del passato.
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    Artiglieria da trincea austro ungarica e germanica - Storia e tattica Un volume indispensabile per studiosi, collezionisti, esperti di militaria e soprattutto per st.orici. Tecnica, munizionamento e industria bellica alla prova dell’uso in prima linea per l’appoggio della fanteria e delle squadre d’assalto.
  • Aquile in guerra 16-2008
  • Aquile in guerra 14-2006
  • Aquile in guerra 13-2005
  • Antonio Cantore - Da Assaba alle Tofane il mito del Generale Alpino La prima biografia completa di un personaggio mitico della storia alpina.
  • Anno terribile 1917 "Io sono un povero ignorante, non ho avuto studi e non so descrivere per bene tutto quello che ho provato, ma dico solo che la guerra bisogna averla vissuta per rendersi conto di che cosa sia; non serve descriverla a tavolino, senza aver provato nulla. Io, da ignorante, ricordo bene la fame, la sete, la paura, il sonno, le angoscie, la nostalgia, i pidocchi che mi rodevano il corpo come un martire."

    Fante Michele Baratto, giugno 1917

  • Andar per trincee, cent'anni dopo. Nei luoghi di quella guerra ormai lontana eppure ancora presente nel territorio e nella memoria di visitatori provenienti da tutt'Europa, e ancor da più lontano, che seguitano a tornare su quel Carso, Kras, Karst teatro della Grande Guerra, oggi senza più confini. Nei suoi luoghi: Redipuglia; Dolina dei Bersaglieri; Sei Busi; San Martino; San Michele; Brestovec; Trincea delle Frasche; Doberdò; Vallone; Quote di guerra: Nad Logem; Kremenjak; Cimiteri di guerra d'italiani e austro-ungarici da Doberdò a Stanjel, Cerje, Komenski Kras, Temnica; Grotte e caverne di guerra; Spiagge armate da Punta Sdobba a Grado. E con le narrazioni di protagonisti noti e altri meno conosciuti; Tirel; Ungaretti; Schalek; Oreffice; Bussi; Picccolini; Liebman Modiano; Weber. "Andar per Trincee sul Carso della Grande Guerra" un'agile guida, tutta a colori, di facili e aggiornati itinerari di guerra (con relative mappe, narrazione storica e pratiche descrizioni escursionistiche), per un turismo consapevole, a riscoprire i resti delle trincee dell I Guerra Mondiale sul Carso.
  • La storia degli Alpini e le tavole della "Domenica del Corriere" sembrano fatte apposta per integrarsi l'una nelle altre. Le tavole di Achille Beltrame, disegnatore unico della "Domenica del Corriere" per quarant'anni, e quelle successive di Walter Molino, hanno contribuito a veicolare nel Paese l'immagine positiva degli Alpini: l'Alpino è un "eroe" non per il gesto improbabile di lanciare la stampella contro il nemico (come il mutilato Enrico Toti), ma per la quotidianità della sua azione, per la resistenza di montanaro con la quale mantiene o conquista posizioni al limite del cielo, per il valore e l'ardimento richieste dalle scalate o dal movimento con gli sci. La ritirata nella sacca del Don, con la lunga teoria di uomini scuri che si muovono a fatica nel gelo, decimati dal freddo, dagli stenti e dal fuoco dell'Armata Rossa, trasforma però la sconfitta in epopea.
  • Almeno non ignobili - Esteti, aristocratici ed eversori alla prova della Grande Guerra e dell'impresa di Fiume Questo libro propone un aspetto finora trascurato della storiografia: la guerra degli esteti e degli aristocratici. L'eroismo delle élites secondo un etica cavalleresca e patriottica. Gaetano Facchi, Alessandra, Carlo e Cesare Porro, Fulcieri Paulucci di Calboli, Ludovico Toeplitz, D'Annunzio e molti altri personaggi in una angolazione nuova della partecipazione alla Grande Guerra delle élites.
  • Che cosa del passato è così importante da dover rimanere nella memoria per sempre? In quali ricordi si trovano custoditi i fondamenti della nostra identità? In quale modo la coscienza di sé permette alla collettività e ai suoi membri di percepirsi come unità
  • a cura di Gianfrancesco Cromaz G. B. Trombetta (1883-1953) nacque a Osoppo, fu parroco a Sant’Odorico di Flaibano e a Ronchis di Latisana. Piccolo di statura, acuto di mente e di forte personalità, scrisse il più importante diario sull’occupazione austro-ungarica del Friuli all’età di trentaquattro anni, pubblicandolo a Bagnacavallo. Questa edizione, curata da Gianfrancesco Cromaz, consente al lettore di capire – a distanza di 90 anni – i riferimenti a persone, gli avvenimenti e luoghi che risulterebbero ostici: ne emerge l’opera immane dei parroci friulani in difesa della popolazione dai soprusi degli invasori, solo 79 sacerdoti su 642 lasciarono il Friuli, e senza di loro molte donne, bambini e vecchi avrebbero incrementato il prezzo che quella guerra chiese.
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