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    Il Generale nel Labirinto

    16,00 15,20
    Quali erano i rapporti tra i generali in carriera? Quali erano le informazioni che presagivano l’offensiva? Quali erano le differenze d’armamento? Sono solo alcune delle questioni che questo brillante libro dipana con arguzia e senso della storia e del racconto. Un libro anche per un pubblico di non specialisti che risponde alla curiosità per la più famosa delle battaglie della storia contemporanea.
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    Le Case del Soldato

    16,00 15,20
    Le Case del soldato furono istituite sia al fronte, sia in tutta Italia con il contributo determinante dei cappellani militari e preti-soldato e, nel paese, del laicato cattolico. Crebbero costantemente nel numero e nella qualità e quantità dei servizi offerti ai combattenti. Lo scopo di questa grande convergenza di sforzi, cui parteciparono anche organizzazioni straniere, fu la gestione del tempo libero dei soldati, per riaffermare i valori religiosi e patriottici in un ambiente “sicuro”, che tenesse i combattenti al riparo da alcool, sesso e socialismo, cercando di evitare che la stanchezza e l’orrore del massacro potesse condurli al rifiuto della guerra
    Irene Guerrini e Marco Pluviano studiano da decenni la storia della prima metà del Novecento, pubblicando volumi e saggi e partecipando a convegni in Italia e all’estero. Si sono occupati in particolare sia dell’organizzazione del consenso attraverso l’intervento sul tempo libero degli italiani, sia della giustizia militare durante la Grande Guerra. Per Gaspari hanno pubblicato recentemente Fucilati senza processo. Il Memoriale Tommasi sulle esecuzioni sommarie nella Grande Guerra (2019).
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    Villa Giusti

    15,00 14,25
    Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti hanno vinto il primo conflitto mondiale, ma l’Italia ha il merito esclusivo di avere posto fine a un conflitto che, secondo le previsioni degli stessi Alleati, sarebbe durata fino alla primavera 1919. La battaglia di Vittorio Veneto fu decisiva non solo per lo sfondamento sul Piave, ma soprattutto per l’inseguimento con cavalleria, bersaglieri, autoblindo e aerei che aveva portato alla distruzione dell’esercito imperiale e all’impossibilità per la Germania di continuare la guerra. Il disconoscimento storiografico del contributo italiano alla vittoria dell’Intesa, prima che l’esercito americano fosse pronto, iniziò già nel 1918, ed è continuato fino ad oggi. Raccontando le trattative per l’armistizio, dalla presentazione del plenipotenziario austriaco alle linee di Val Lagarina, alla sottoscrizione del testo approvato dalle forze dell’Intesa e degli Stati Uniti con le clausole militari e navali, questo libro apre una rilettura della guerra che sancì la nascita dell’Europa delle nazioni.
    Lorenzo Cadeddu colonnello della riserva, è insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e della Croce d’Onore dalla Croce Nera d’Austria. È presidente del Centro Studi storico-militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto. Tra i suoi ultimi libri: Lo spionaggio italiano nel 1918 (2019); La brigata Sassari a Monte Zebio (2018); Guida illustrata al campo di battaglia del Piave da Ponte di Piave al mare (2018) e Alla ricerca del milite ignoto. Aquileia, Redipuglia, Altare della patria, i luoghi della memoria e dell’identità italiana (2018).
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    Un libro unico nell’editoria europea: il racconto delle battaglie terrestri e navali della Grande Guerra, in Europa, Africa e Asia, con le piantine a colori degli schieramenti.
    Marco Cimmino è uno storico militare specializzato nello studio della Grande Guerra; membro della Società Italiana di Storia Militare e della società del Museo della Guerra di Rovereto. Tra i suoi lavori più recenti, ha curato i saggi La conquista dell’Adamello (2009); Abbiamo vinto l’Austria-Ungheria (2011); La conquista del Sabotino (finalista al premio Acqui Storia 2013) e Fanteria all’attacco a Caporetto (2013).
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    Povera Patria

    16,50 15,68
    I fanti ignoranti e gli ufficiali inferiori portati al macello da arroganti ufficiali superiori è un pregiudizio che non ha riscontro nella storia. Il libro analizza, attraverso documentazione d'archivio, numerosi processi militari, in cui gli imputati ebbero modo di dimostrare la propria innocenza attraverso le testimonianze di commilitoni e ufficiali superiori venendo così scagionati da accuse spesso pretestuose.
    Paolo Gubinelli, nato a Macerata, vive e lavora ad Ancona come procuratore della repubblica contro la criminalità organizzata, è autore di vari studi e per la Gaspari ha pubblicato Sparate dritto al cuore. La decimazione di Santa Maria la Longa e quella inglese a Etaples (2014); con G. Dalle Fusine e P. Snichelotto, Morire di Paura. Shell shock e le fucilazioni di San Vito di Leguzzano, la giustizia militare inglese e italiana a confronto (2017); Vite parallele. Il generale Graziani e Piero Calamandrei (2020).
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    Corrado Ricci, direttore generale nel Ministero della Pubblica Istruzione e presidente dell’Istituto di archeologia di Roma, ebbe una corrispondenza con i personaggi incaricati di tutelare il patrimonio archeologico della metropoli dell’impero romano. L’opera di propaganda ideologica della mistica cristiano-massonica nazionalista vide Gabriele D’Annunzio e Ugo Ojetti, letterati di regime, assieme a Celso Costantini, esperto d’arte sacra e futuro cardinale in Cina, elaborare la nuova mistica del sistema della Vittoria italiana sugli imperiali.
    Giorgio Milocco, giornalista pubblicista, è autore di oltre una trentina di pubblicazioni riguardanti il Friuli “Imperiale”. Per la Gaspari ha pubblicato: “Fratelli d’Italia”. Gli internamenti degli italiani nelle Terre liberate durante la grande guerra (2010); Il regime penale nella Grande Guerra. Il diario del colonnello Mocali, presidente del tribunale militare di Cervignano (2019) (Prefazione di Alberto Monticone); con C. Tincani, Domenico Rizzatti Cronache di guerra e prigionia  (2021).
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    La Battaglia dei Tre Monti ha questa caratteristica: con essa la brigata Sassari entrò nel mito perché fu la prima battaglia offensiva vinta dopo Caporetto e quella in cui gli arditi fecero il loro ingresso nella storia. Questo volume narra ciò che fecero gli 8.000 sardi, i 3.500 arditi, i 2.000 alpini e i 5.000 bersaglieri. Fu infatti una battaglia combattuta sull’Altipiano di Asiago da tutte le truppe d’assalto che la 1a armata aveva a disposizione: per tre giorni, in pieno inverno, oltre i 1.200 metri di quota, nella neve, per impedire che il nemico prendesse alla spalle l’esercito schierato sul Piave e sul Grappa.
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    La Grande Guerra fu dichiarata con il proposito di “liberare” dal giogo degli Asburgo gli italiani “irredenti”, intendendo con questo termine quelli che vivevano ancora nelle terre “occupate”. Quando nel 1921 si trattò di far scegliere la salma da traslare all’Altare della patria, come simbolo dell’ultimo sacrificio degli italiani per aver completato l’unità nazionale, fu scelta la madre di un soldato irredento la cui salma era dispersa, Antonio Bergamas. Maria Bergamas è raffigurata in quasi tutti i libri di testo, ma del figlio Antonio ben poco è stato detto. Questo libro racconta la storia di Antonio e della madre.
    Lorenzo Cadeddu colonnello della riserva, è insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e della Croce d’Onore dalla Croce Nera d’Austria. È presidente del Centro Studi storico-militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto. Tra i suoi ultimi libri: LO SPIONAGGIO ITALIANO NEL 1918 (2019); LA SASSARI A MONTE ZEBIO (2018); IL CAMPO DI BATTAGLIA DEL PIAVE. IL PIAVE - Vol.2 (2018) e ALLA RICERCA DEL MILITE IGNOTO (2018). Paolo Manzan è nato a Padova nel 1957: architetto, ex funzionario presso un’amministrazione dello Stato. Da molti anni appassionato studioso delle vicende del primo conflitto mondiale, vanta un’approfondita conoscenza dei campi di battaglia dell’Altopiano di Asiago. Il suo interesse e la collezione della storia postale con l’occasionale ritrovamento, di una lettera contenente notizie riguardanti un militare appartenente alla brigata Milano, gli hanno fornito lo spunto per una inedita ricerca su Antonio Bergamas.
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    Il primo libro sulla battaglia d’arresto Dopo la ritirata seguita allo sfondamento di Caporetto, nell’ottobre 1917, le truppe italiane della 3a Armata si ritirarono rapidamente attestandosi sulla riva destra del Piave pur con il nemico a poche ore di distanza. In pochi giorni i soldati e i comandi si prepararono a resistere all’imminente attacco. In una minuscola frazione di San Biagio di Callalta, Fagarè di Piave, era stato dislocato un pugno di uomini al comando di un tenente poco più che ventenne. Questi giovani soldati, ai quali si aggiunsero i primi ragazzi del ’99, seppero dapprima contenere l’improvviso assalto nemico, e poi respingerlo in poche ore sulla riva opposta, dando così inizio al periodo della “Battaglia d’arresto”. Questa è la storia di quella fredda mattina del 16 novembre 1917.
    Renzo Catellani, studioso del costume militare italiano, ha pubblicato saggi su “Uniformi & Armi” e con G. Stella i cinque tomi di Soldati d’Africa (Albertelli 2012), per la Gaspari: Carso 1917, il 154° reggimento nell’inferno di Castagnevizza (2018).
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    Alla Maniera dei Briganti

    18,00 17,10
    Dalla Parma rossa dell’anteguerra e delle battaglie interventiste fino all’esperienza di guerra nel Veneto e poi nel Carso, si dipana l’odissea di una generazione partita con grandi speranze di rinnovamento e poi gettata nella crisi del dopoguerra. Parma è città emblematica di questo cerchio che si chiuderà sul fascismo tradendo le aspettative di molti. Le parole asciutte e antiretoriche del protagonista s’intrecciano con la voce narrante che come in un film ci porta fin dentro la trincea, ad altezza d’uomo, fino a respirare con lui l’odore acre del combattimento. La Grande Guerra ne esce a colori, romanzo di formazione di una generazione.  
    Ettore Cavalli (Parma 1891 - Opera 1987), ragioniere, fu un parmigiano dell’Oltretorrente, cuore pulsante della Parma popolare. Dopo la guerra, lasciata Parma, fu procuratore generale delle Cartiere Sterzi. Giorgio Cavalli (Verbania 1954) vive a Milano. Già insegnante di liceo in Piemonte e Lombardia e traduttore, è membro della redazione della rivista storico-letteraria “LineaTempo”.  
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    Don Angelo Roncalli (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963) crebbe all’ombra del grande vescovo Radini Tedeschi in una Bergamo segnata da profondi conflitti sindacali. Scoppiata la Grande Guerra, si arruolò senza esitazione prima come sergente e poi come cappellano di Sanità. Il suo fu un patriottismo cattolico “senza odio”, contro ogni forma di nazionalismo aggressivo. L’esperienza personale della guerra, mai rinnegata, portò in seguito Giovanni XXIII a ripensare profondamente il rapporto tra fede e guerra fino a ridimensionare, dopo Hiroshima, la tradizionale dottrina della “guerra giusta”. A sessant’anni dalla Pacem in terris e dalla sua morte, e dinanzi alle drammatiche guerre odierne, rileggere il suo percorso esistenziale e culturale è l’occasione per comprendere la fede di un uomo che non si è ritratto dall’incarnarla nelle più profonde contraddizioni della storia, per cercarvi una nuova speranza per l’umanità.  
    Giorgio Cavalli (Verbania, 1954) ha insegnato storia e filosofia a Domodossola, Rho e Milano. Ha tradotto dal francese per Jaca Book e per la rivista teologica internazionale «Communio». Attualmente è membro di redazione della rivista online «LineaTempo». Itinerari di storia, letteratura, filosofia e arte” (www.lineatempo.eu). Per la Gaspari ha pubblicato ALLA MANIERA DEI BRIGANTI . La Grande Guerra del capitano Ettore Cavalli (2023) e Per la fede e per la patria. Angelo Roncalli cappellano militare, in Paolo Gaspari, Preti in battaglia, vol. 5 Da Caporetto alla fine della guerra (2023).
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    Carso 1915

    34,00 32,30
    L'avventura italiana dei cosacchi. Arrivarono all’improvviso, in migliaia. Fu un’occupazione tragica e grottesca. I cosacchi si erano alleati ai tedeschi che li ingannarono con promesse impossibili. Li comandava l’atamano Krasnov, generale e scrittore, personaggio vissuto tra storia e leggenda. C’è chi, ragazzo, lo conobbe da vicino e visse quel durissimo periodo per la Carnia, alla fine della seconda guerra mondiale, con curiosità e spirito di avventura. Questa è la sua incredibile vicenda, ricostruita attraverso fatti veri e violenze mescolate a gesti di mitezza per narrare il destino di un popolo illuso e mandato al macello.
    Lorenzo Colautti, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna, già ufficiale nell’Arma dei Carabinieri e Difensore Civico del Comune di Udine, delegato Adusbef per il Friuli Venezia Giulia, esercita attualmente a Udine la professione di avvocato specializzato in diritto bancario e diritto finanziario, prestando consulenza per Enti e AssociazionI.
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    Ataman

    16,00 15,20
    L'avventura italiana dei cosacchi. Arrivarono all’improvviso, in migliaia. Fu un’occupazione tragica e grottesca. I cosacchi si erano alleati ai tedeschi che li ingannarono con promesse impossibili. Li comandava l’atamano Krasnov, generale e scrittore, personaggio vissuto tra storia e leggenda. C’è chi, ragazzo, lo conobbe da vicino e visse quel durissimo periodo per la Carnia, alla fine della seconda guerra mondiale, con curiosità e spirito di avventura. Questa è la sua incredibile vicenda, ricostruita attraverso fatti veri e violenze mescolate a gesti di mitezza per narrare il destino di un popolo illuso e mandato al macello.
    Lorenzo Colautti, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna, già ufficiale nell’Arma dei Carabinieri e Difensore Civico del Comune di Udine, delegato Adusbef per il Friuli Venezia Giulia, esercita attualmente a Udine la professione di avvocato specializzato in diritto bancario e diritto finanziario, prestando consulenza per Enti e AssociazionI.
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    Un’Inquieta Felicità

    16,50 15,68
    Un grande romanzo che unisce amore e storia. Una narrazione giocata sul contrasto tra la società alto-borghese lombarda e la drammatica realtà di chi in Friuli vive l'esperienza del fronte. Sono gli anni della Grande Guerra. Vittoria, una giovane crocerossina, dopo un'intesa storia d'amore con un capitano trentino che combatte nell'esercito italiano, cede ad un tenente di nobili origini che, per quanto trasgressivo e disincantato, la reinserirà nella sua sfera borghese. Sarà una felicità inquieta perché, al di là delle apparenze, le passioni vissute in guerra l'hanno segnata e il suo anticonformismo non si è spento.
    Federica G. Ravizza: una laurea in Lingue e Letterature straniere all'Università Ca' Foscari di Venezia con una tesi sulla struttura dei romanzi di D.H. Lawrance. Ha insegnato per lunghi anni al Liceo Scientifico Benedetti di Venezia. Ha collaborato con il "Messaggero Veneto" pubblicando numerose recensioni di romanzi e una serie di articoli riguardanti i letterati al fronte nella Grande Guerra. Vive tra Venezia e Santa Marizza di Varmo dove si era legato in amicizia con Elio Bartolini e Sergio Maldini al quale ha dedicato "Il sogno di una casa", un saggio riguardante la genesi letteraria del romanzo "La casa a Nord-Est".
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    Il Partigiano nel Comando SS

    14,50 13,78
    La vicenda dell’interprete delle SS del Litorale Adriatico nel 1944 che accettò di passare le informazioni ai partigiani e tenne un diario prezioso sia per conoscere la vita all’interno delle SS, sia dei partigiani cattolici e comunisti.
    Tarcisio Mizzau, studi classici, laurea in economia, ha alle spalle una lunga carriera di manager industriale durante la quale ha sempre mantenuto vivi gli interessi umanistici. Per la Gaspari ha pubblicato Un paese friulano tra il 1200 e il 1500 (2016) e UN SENTIERO TRA LE STELLE (2019).
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    Le Suore della Libertà

    18,00 17,10
    Il libro nasce da centinaia di lettere, cronache e resoconti scritti dalle Dorotee di Vicenza sotto gli allarmi, i bombardamenti, le fughe. Le carte provengono da varie regioni d’Italia e perfino dal campo di prigionia inglese in Palestina. Narrano la seconda guerra mondiale vissuta dalle suore insieme ai pazienti negli ospedali e nei ricoveri, i detenuti nelle carceri, i bambini negli orfanotrofi, i ragazzi nelle scuole, la gente dei quartieri poveri. Ma rivelano anche un’altra guerra, meno conosciuta. Quella combattuta in segreto da alcune suore che rischiarono la vita per aiutare ebrei perseguitati, nascondere militari e prigionieri fuggiaschi, appoggiare operazioni partigiane; suore che si misero dalla parte dell’uomo da soccorrere e da curare, indipendentemente dallo schieramento militare o politico a cui apparteneva. Eppure, in quei momenti confusi e difficili, quando si trattò di fare una scelta, tutte scelsero d’istinto di mettersi dalla parte di chi lottava per la libertà. Leggi la recensione di Corrado Stajano sulle pagine del Corriere della Sera
    Albarosa Ines Bassani, delle Suore Dorotee di Vicenza, è tra le prime due donne nominate dal Papa come Consultore Storico per le Cause dei Santi; è membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza, la più antica Accademia d’Italia, fondata nel 1555. È autrice di vari studi di storia contemporanea religiosa, sociale ed economica veneta. Con Gaspari Editore ha pubblicato L’altra Caporetto. Suore, orfanelle e pazze di Valdobbiadene profughe nei territori occupati (1917-1918) (2017, 20182).
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    Bellum Mondanum

    18,00 17,10
    Durante la Grande Guerra furono scritte centinaia di opere latine. Poesie, articoli di giornale, lettere, libri ed epigrafi narrano i momenti più bui del conflitto, ma rivelano anche inattesi bagliori di gioia e umanità in mezzo ai combattimenti. In questo volume si ripercorre lo svolgimento della Prima Guerra Mondiale, dal 1914 fino al Dopoguerra, attraverso le poesie e i testi latini composti in quegli anni. Soldati, civili e sacerdoti di ogni nazione diedero voce ai loro sentimenti in una lingua che nelle loro opere non appare affatto morta. Forte di una tradizione letteraria lunga ventidue secoli, il latino permise loro di descrivere con parole antiche una guerra nuova, mai vista, un vero Bellum Mundanum.
    Marco Cristini è nato a Brescia nel 1992 e si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vincendo il Premio ‘Agostino Gemelli’. Ha curato la traduzione del diario di Padre Bruno Spitzl, cappellano militare del 59° Rainer (Salisburgo), pubblicata in parte nel volume La Croce in Trincea (Itinera Progetti, 2016). Studioso della letteratura neolatina e della storia tardoantica, ha pubblicato diversi articoli su riviste internazionali quali «Klio», «Vox Latina» e «Melissa».
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    Preti in Battaglia Vol. 3

    29,00 27,55
    I cappellani militari sono stati una componente fondamentale della coesione dei reparti e della condivisione dei cattolici alla condotta della guerra vittoriosa che, secondo le motivazioni dell’epoca, completava il Risorgimento e l’unità di tutti gli italiani. Questo terzo volume racconta e illustra con centinaia di foto e mappe i combattimenti in cui questi giovani ventenni appena usciti dai seminari o dai conventi compirono azioni temerarie, salvando vite di fanti e alpini, bersaglieri e marinai.
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    Preti in Battaglia Vol. 2

    20,00 19,00
    “Spesso si pensa che lo stato di vita sacerdotale sottragga dalla storia. Si ritiene che servire Dio nella Sua Chiesa significhi, in qualche modo, deresponsabilizzarsi rispetto alle problematiche del mondo attuale. Si pensa ai sacerdoti come uomini da sacrestia, ai religiosi come esseri chiusi in un convento, ai contemplativi come persone avulse dalla società, isolate dal mondo, concentrate su uno spiritualismo lontano dall’umanità...”, scrive monsignor Santo Marcianò nella Prefazione, nella Grande Guerra accadde infatti che questi giovani cappellani militari diventarono uno degli elementi fondamentali sia per la coesione del reparto, e quindi per la sua sopravvivenza, che per la vittoria finale. La coesione di un reparto, base di qualsiasi successo nonché di sopravvivenza in situazioni estreme, dipendeva da un complesso di fattori, il più importante dei quali era senz’altro l’aggregazione di gruppo, a più livelli, che dal piccolo gruppo informale sale a una identificazione nel battaglione o nel reggimento e, come sottolinea Giorgio Rochat, “con un certo grado di provocazione, si può dire che un esercito per funzionare ha bisogno di amore, non come sesso, ma come capacità di rapporti umani intensi e affettivi tra eguali, ma anche tra superiori e inferiori”. Questa considerazione di Rochat sui sentimenti di amore, di amicizia. di condivisione profonda generata tra rapporti umani intensi tra eguali e tra superiori e inferiori in situazioni così fuori dalla norma ed estreme come furono quelle della Grande Guerra, va messa in correlazione con il fatto che quella guerra rappresentò il momento epico in cui si formò per la prima volta l’amalgama tra classi borghesi e classi popolari. Ecco allora che il racconto di ciò che fece Annibale Carletti di Cremona, Pietro Robotti di Alessandria, Eugenio Robbiano di Tortona, Ettore Civati di Como, padre Arcangelo Monaco di Vico del Gargano, di Giovanni Folci di Varese, di Ernesto Pisacane di Caserta, Giovanni Mazzoni di Arezzo e Vittorio Maini di Pavia diventano altrettante manifestazioni di amore per il prossimo. La narrazione delle loro imprese e delle persone che ne beneficiarono sono punti di cristallizzazione o abbreviazione narrativa della memoria collettiva in cui la società italiana può riconoscere sé stessa e la propria storia. E la conoscenza di sé stessi è la struttura mentale che ci permette di superare le nuove sfide che la storia non lesinerà.
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    Preti in Battaglia

    29,00 27,55
    Già nell’estate-autunno del 1915 i cappellani non aspettavano solo l’arrivo dei soldati nei posti di medicazione, ma andavano a confortare e a recuperare i feriti sul campo di battaglia, avvicinandosi sempre più alla linea di fuoco, lì dove serviva il loro soccorso, l’incitamento ai barellieri, l’organizzazione dello sgombero. Molti cappellani escono di notte, o di giorno fidando dell’abito talare o della croce cucita sulla divisa, a recuperare i corpi per darne sepoltura. Ma quella dei feriti che invocano soccorso oltre i reticolati e che muoiono senza nessuno vicino è per molti sacerdoti una cosa insopportabile. Ed escono dalle trincee. Seguono in coda le ondate d’assalto per poter subito raccogliere i feriti, e salvarli, e assistere i morenti, e salvarli. Sono giovani che hanno ancora l’ingenuità della gente semplice. Sono lì, abbandonati nella terra di nessuno, assetati, invocanti la mamma. Ecco allora che i cappellani escono dai ripari e di propria volontà per rispettare un vincolo morale, un’etica basata sul desiderio di non deludere chi si attende qualcosa da te, rischiano la vita spesso solo per tenere la mano ai feriti e tranquillizzarli. Eccoli correre tra gli scoppi delle granate. Nessuno l’ha loro ordinato. Anzi il loro posto canonico era il posto di medicazione o l’ospedaletto da campo, abbastanza lontano e sicuro. Il loro coraggio è eroismo puro, perché non raccontarlo? Se non lo si racconta è come se il loro sacrificio non sia mai esistito.
    Paolo Gaspari in più di vent'anni di ricerche ha portato alla luce i 16.000 memoriali degli ufficiali fornendo una rilettura innovativa di Caporetto e delle battaglie della ritirata.
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    Alpini alla Sbarra

    18,00 17,10
    Come fu possibile che degli alpini piemontesi passassero per codardi? Un processo agli alpini nell’estate del 1915, finora occultato per non incrinare un mito, scoperto nei faldoni dell’archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito. Gli alpini piemontesi del Fenestrelle davanti al Tribunale Straordinario di Guerra nelle Dolomiti, convocato da Luca Montuori e presieduto da Giacinto Ferrero, i generali sulla cui durezza ha scritto Emilio Lussu; come Lussu descrive solo l’accaduto, l’Autore rivisita la vicenda militare e la storia degli alpini condannati con la testimonianza diretta della figlia di uno di loro.
    Damiano Leonetti (Pontedera, 1961), ingegnere, studioso di storia contemporanea, si occupa di argomenti meno conosciuti della Prima guerra mondiale. Ha pubblicato numerosi studi su “Aquile in Guerra”, rivista della Società Storica per la guerra bianca, e nel volume Le crocerossine nella Grande Guerra (Gaspari 2008) all’interno del progetto “Rileggiamo la Grande Guerra” per il Museo virtuale della Grande guerra di Redipuglia.
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    Le forme di compensazione e di consolazione che sopperivano ai rischi letali delle trincee. I santini, le pipe, gli accessori per il fumo, le carte da gioco, i dadi, la dama, gli scacchi, il domino, il gioco dell’oca vengono raccolti nelle 350 immagini a colori del volume.
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    I Ragazzi del ’99

    16,00 15,20
    Il battesimo del fuoco dei Ragazzi del 1899 è databile nei giorni 16 e 17 novembre 1917, sul Piave, al «Molino della Sega». Nel 1918 furono 265.000 i giovani poco più che adolescenti, comandati da uffi ciali veterani a combattere le tre battaglie decisive: quella d’arresto, quella del Solstizio e quella di Vittorio Veneto. Il loro mito è sostenuto da una decina di medaglia d’oro e migliaia d’argento e bronzo, ma il loro racconto inizia solo ora... Il volume contiene il Memoriale inedito di Carlo Manghi, i nomi e le motivazioni dei decorati. I ricordi di un ragazzo del ‘99 di Carlo Manghi, sono una testimonianza della fi ne di una gioventù e di come in quegli anni i giovani italiani sentissero il senso di una patria da difendere.
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    La storiografia non può prescindere dall'opera del Bencivenga – a quel tempo era a capo dell'Ufficio Operazioni del Comando Supremo – e che fu l'unico generale a subire il confino durante il fascismo. È il volume che riguarda il 1916: la Strafexpedition e la presa di Gorizia, ma anche i massacri di Verdun e delle battaglie dell'Isonzo. Uno dei libri fondamentali per interpretare gli avvenimenti militari di un anno cruciale per gli eserciti dell'Intesa.
    I libri di Roberto Bencivenga sono considerati tra i contributi più lucidi e originali sull'interpretazione della Grande Guerra.
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