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    Vita di Guerra

    18,00 17,10
    Ettore Viola, figlio di contadini della Lunigiana, fu il fante più decorato della guerra. Le sue imprese hanno il sapore dell’epica omerica, tanto più lo furono quelle da civile: Presidente dell’Associazione Nazionale degli ex combattenti in opposizione al fascismo, rimase alla Camera a contrastare il regime fino al novembre 1926. Un grande italiano pervaso di etica civile e onesta.  
    Ettore Viola (Villafranca Lunigiana 1894-Roma 1986), figlio di contadini, si rese protagonista di una serie martellante di episodi di valore a Monfalcone nel 1915 che determinarono il suo passaggio a sottotenente per merito di guerra. Nella primavera 1916, in meno di 60 giorni ebbe due medaglie d'argento e la promozione a tenente per merito di guerra. Da capitano del VI Reparto d'assalto sul Grappa a Ca' Tasson ebbe - unico fante nella guerra - la Medaglia d'Oro e la Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, in quanto giunto con soli tre uomini nelle trincee nemiche, prese il comando di altre truppe rimaste senza ufficiali e respinse ben undici contrattacchi austriaci. Eletto presidente dell'Associazione degli ex combattenti ad Assisi si oppose all'adesione al partito fascista e all'appoggio del governo. Rimase all'opposizione alla Camera dal novembre 1924 al novembre 1926 - a difendere strenuamente la libertà e la centralità del Parlamento. Espatriato in Cile, svolse opera antifascista durante la guerra. Rientrato in Italia nel 1944 rimarrà in carica come presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti fino al 1958. Deputato nel 1948 combatté coraggiosamente contro la corruzione e il conflitto d'interessi di alcuni ministri del governo De Gasperi, venendo anche malmenato in aula. Arrivò perfino ad autoaccusarsi per ottenere una Commissione d'inchiesta e diede fondo a tutti i risparmi del lavoro in sudamerica. Seguendo il suo codice d'onore, le battaglie civili di Viola furono superiori alle sue imprese militari. Eccezionalmente fu consentito di seppellirlo al Sacrario militare del Monte Grappa - in territorio di Crespano - teatro delle sue imprese militari giovanili. Viola fu uno dei veri esponenti di "un'aristocrazia del valore" e ha indicato con l'esempio il rigore etico in quella vita quotidiana dove tutti noi siamo cittadini uguali e liberi. Vi sono pochi uomini che possono vantare coraggio in battaglia e grandi imprese nella vita civile. Quando se ne trova uno, nella storia d'Italia è utile che gli altri cittadini siano messi nella condizione di assaporarne le avventure.
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    Alpini alla Sbarra

    18,00 17,10
    Come fu possibile che degli alpini piemontesi passassero per codardi? Un processo agli alpini nell’estate del 1915, finora occultato per non incrinare un mito, scoperto nei faldoni dell’archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito. Gli alpini piemontesi del Fenestrelle davanti al Tribunale Straordinario di Guerra nelle Dolomiti, convocato da Luca Montuori e presieduto da Giacinto Ferrero, i generali sulla cui durezza ha scritto Emilio Lussu; come Lussu descrive solo l’accaduto, l’Autore rivisita la vicenda militare e la storia degli alpini condannati con la testimonianza diretta della figlia di uno di loro.
    Damiano Leonetti (Pontedera, 1961), ingegnere, studioso di storia contemporanea, si occupa di argomenti meno conosciuti della Prima guerra mondiale. Ha pubblicato numerosi studi su “Aquile in Guerra”, rivista della Società Storica per la guerra bianca, e nel volume Le crocerossine nella Grande Guerra (Gaspari 2008) all’interno del progetto “Rileggiamo la Grande Guerra” per il Museo virtuale della Grande guerra di Redipuglia.
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    Un'impietosa analisi delle sofferenze della clausura nei lager, le perversione e la vita sessuale, la pazzia, la simulazione e la psicologia dei reduci dalla prigionia. Il libro rivelazione di un grande scienziato.
    Amedeo Dalla Volta (Mantova 1892-Genova 1985) dal 1915 nel Corpo di sanità e chirurgia, fatto prigioniero nel 1917, durante la reclusione raccolse il materiale per gli "Studi di psicologia e psichiatria sui prigionieri di guerra". Nel gennaio 1930 fu nominato professore straordinario di medicina legale all'Università di Catania e, dal 1936, di Genova. Estromesso dall'accademia dal varo fascista della legislazione razzista (1938), rientrò nei ranghi dell'insegnamento a guerra conclusa grazie anche al solerte appoggio di padre Agostino Gemelli. Del 1961 è la sua importante opera: il "Dizionario di psicologia". Andrea Scartabellati studioso di storia e di antropologia, ha pubblicato e curato monografie e saggi dedicati ai temi della povertà, della storia della psichiatria e della follia di guerra.
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    Bellum Mondanum

    18,00 17,10
    Durante la Grande Guerra furono scritte centinaia di opere latine. Poesie, articoli di giornale, lettere, libri ed epigrafi narrano i momenti più bui del conflitto, ma rivelano anche inattesi bagliori di gioia e umanità in mezzo ai combattimenti. In questo volume si ripercorre lo svolgimento della Prima Guerra Mondiale, dal 1914 fino al Dopoguerra, attraverso le poesie e i testi latini composti in quegli anni. Soldati, civili e sacerdoti di ogni nazione diedero voce ai loro sentimenti in una lingua che nelle loro opere non appare affatto morta. Forte di una tradizione letteraria lunga ventidue secoli, il latino permise loro di descrivere con parole antiche una guerra nuova, mai vista, un vero Bellum Mundanum.
    Marco Cristini è nato a Brescia nel 1992 e si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vincendo il Premio ‘Agostino Gemelli’. Ha curato la traduzione del diario di Padre Bruno Spitzl, cappellano militare del 59° Rainer (Salisburgo), pubblicata in parte nel volume La Croce in Trincea (Itinera Progetti, 2016). Studioso della letteratura neolatina e della storia tardoantica, ha pubblicato diversi articoli su riviste internazionali quali «Klio», «Vox Latina» e «Melissa».
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    Un libro unico nell’editoria europea: il racconto delle battaglie terrestri e navali della Grande Guerra, in Europa, Africa e Asia, con le piantine a colori degli schieramenti.
    Marco Cimmino è uno storico militare specializzato nello studio della Grande Guerra; membro della Società Italiana di Storia Militare e della società del Museo della Guerra di Rovereto. Tra i suoi lavori più recenti, ha curato i saggi La conquista dell’Adamello (2009); Abbiamo vinto l’Austria-Ungheria (2011); La conquista del Sabotino (finalista al premio Acqui Storia 2013) e Fanteria all’attacco a Caporetto (2013).
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    Le tavole di Beltrame “sono” la guerra. Il geniale, disegnatore vicentino, diplomato all’Accademia di Brera, con Luigi Alberini inventa un modello di comunicazione visiva destinato a costruire l’immaginario collettivo della guerra. Gianni Oliva decodifica i sistemi del racconto, la coralità, i simboli della patria, la rimozione delle sconfitte e i combattimenti. Il libro è la maggiore raccolta a colori della Domenica del Corriere.
    Gianni Oliva è uno dei maggiori storici italiani e quasi tutti i suoi libri sono pubblicati da Mondatori.
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    Le Suore della Libertà

    18,00 17,10
    Il libro nasce da centinaia di lettere, cronache e resoconti scritti dalle Dorotee di Vicenza sotto gli allarmi, i bombardamenti, le fughe. Le carte provengono da varie regioni d’Italia e perfino dal campo di prigionia inglese in Palestina. Narrano la seconda guerra mondiale vissuta dalle suore insieme ai pazienti negli ospedali e nei ricoveri, i detenuti nelle carceri, i bambini negli orfanotrofi, i ragazzi nelle scuole, la gente dei quartieri poveri. Ma rivelano anche un’altra guerra, meno conosciuta. Quella combattuta in segreto da alcune suore che rischiarono la vita per aiutare ebrei perseguitati, nascondere militari e prigionieri fuggiaschi, appoggiare operazioni partigiane; suore che si misero dalla parte dell’uomo da soccorrere e da curare, indipendentemente dallo schieramento militare o politico a cui apparteneva. Eppure, in quei momenti confusi e difficili, quando si trattò di fare una scelta, tutte scelsero d’istinto di mettersi dalla parte di chi lottava per la libertà. Leggi la recensione di Corrado Stajano sulle pagine del Corriere della Sera
    Albarosa Ines Bassani, delle Suore Dorotee di Vicenza, è tra le prime due donne nominate dal Papa come Consultore Storico per le Cause dei Santi; è membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza, la più antica Accademia d’Italia, fondata nel 1555. È autrice di vari studi di storia contemporanea religiosa, sociale ed economica veneta. Con Gaspari Editore ha pubblicato L’altra Caporetto. Suore, orfanelle e pazze di Valdobbiadene profughe nei territori occupati (1917-1918) (2017, 20182).
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    Cime Tempestose

    18,00 17,10
    Le sorelle Grassi, Annina e Angelina, tra amori impossibili e imprese alpine epiche, rappresentano una peculiarità nella storia dell’alpinismo italiano. I contatti con Giovanni Marinelli, Egidio Feruglio, Ardito Desio, Lodovico di Caporiacco e altri grandi alpinisti dei loro tempi ci svelano una montagna fatta di emancipazione e di potenti contrasti ideologici che si rarefanno nel silenzio dell’altitudine.
    Bianca Agarinis Magrini si è dedicata per diversi anni con impegno e passione al riordino dell’archivio familiare Lupieri-Magrini. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’organo di Luint, 1848 (1999); Caro Amico Pregiatissimo (2000); Celestino Suzzi. Una biografia scomoda (2001); Lorenzo Luigi Linussio. Le confessioni di un naturalista incompreso (2004); Il delitto Pertan (2010); Giovanni Battista Lupieri. Memorie storiche e biografiche. (2010); Giovanni Battista Lupieri. Cronache sulla Carnia, l’Italia, il mondo 1420-1870 (2012); Un bambino e la guerra (2014).
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    I disegni a colori che Achille Beltrame realizza per la Domenica del Corriere, dall'attentato di Sarajevo all'entrata italiana in guerra, tra arte e cronaca, fanno conoscere i diversi fronti, le armi e gli eserciti che si confrontano nel nuovo grande conflitto in corso alla gente comune, e diventano un grande affresco bellico e insieme un momento importante nel dibattito tra neutralismo e interventismo, che si sviluppa in Italia prima della dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria.
    Enrico Folisi, docente presso l'Università di Udine, storico, sceneggiatore e regista, ha al suo attivo decine di pubblicazioni e di documentari per la didattica e la divulgazione della storia e di allestimenti di mostre.
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    L’Altra Caporetto

    18,00 17,10
    Corrado Stajano ha recensito "L'altra Caporetto" sulle pagine culturali del Corriere della Sera. Clicca qui per leggere la recensione. Come la sceneggiatura di un film, il libro narra l’avventura di alcune suore rimaste sole, con 300 donne pazze e un gruppo di orfanelle, sotto i bombardamenti nella linea del fronte, e profughe nei paesi invasi, dopo Caporetto. L’epica femminile delle donne in guerra attraverso la narrazione di una suora e delle sue consorelle nel Veneto e nel Friuli invaso.
    Albarosa Ines Bassani, delle suore Dorotee di Vicenza, è una delle prime due donne, nella storia delle Chiesa, nominata Consultore Storico per le Cause dei Santi, e fino ad oggi è l'unica suora membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza, la più antica Accademia d’Italia (sorta nel 1555). Ha pubblicato vari studi di storia contemporanea religiosa, sociale ed economica, veneta.
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    Generali Italiani – Vol. 1

    18,00 17,10
    Tra le classi dirigenti italiane quella dei capi militari è stata tra le più vituperate. I pregiudizi che banalizzano i punti nodali della storia hanno finora alimentato una sostanziale ignoranza storiografica sui generali della guerra vinta. Il momento più tragico della vita dei cittadini è quando lo Stato chiede loro di combattere in guerra. In quel momento il ruolo di comando e spesso il destino della patria passa a un’élite appositamente addestrata, ai capi militari. Forse sono due le questioni che trovano d’accordo tutti gli italiani, una di esse è che i generali italiani furono degli incapaci. Mentre i fanti pagarono per i loro errori. Il libro sfata questa leggenda nell’unica delle guerre d’indipendenza nazionale vinta dagli italiani sui campi di battaglia e, attraverso il Milite Ignoto, fondativa del senso di patria e di comune identità. Il primo volume delle biografie degli oltre 600 generali della 1a guerra mondiale. Il libro che avrebbe dovuto essere pubblicato mezzo secolo fa.
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    La storiografia non può prescindere dall'opera del Bencivenga – a quel tempo era a capo dell'Ufficio Operazioni del Comando Supremo – e che fu l'unico generale a subire il confino durante il fascismo. È il volume che riguarda il 1916: la Strafexpedition e la presa di Gorizia, ma anche i massacri di Verdun e delle battaglie dell'Isonzo. Uno dei libri fondamentali per interpretare gli avvenimenti militari di un anno cruciale per gli eserciti dell'Intesa.
    I libri di Roberto Bencivenga sono considerati tra i contributi più lucidi e originali sull'interpretazione della Grande Guerra.
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