• Delle migliaia di soldati schierati il 24 ottobre 1917 sulle pendici del Mrzli, davanti a Caporetto, non uno ripiegò con l’esercito in rotta, alimentando così la leggenda delle “brigate perdute”: i reparti che si sarebbero arresi senza combattere. Con un montaggio quasi cinematografico delle narrazioni degli ufficiali ‘in soggettiva’ l’autore ricompone un grande affresco, ridando voce ai giovani italiani in grigioverde di un secolo fa. Una narrazione rigorosa e avvincente che fa rivivere ogni minuto della giornata in cui ebbe luogo la battaglia più famosa della storia d’Italia. Il volume è illustrato da più di cento cartine e fotografie in gran parte inedite.
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    Un libro unico nell’editoria europea: il racconto delle battaglie terrestri e navali della Grande Guerra, in Europa, Africa e Asia, con le piantine a colori degli schieramenti.
    Marco Cimmino è uno storico militare specializzato nello studio della Grande Guerra; membro della Società Italiana di Storia Militare e della società del Museo della Guerra di Rovereto. Tra i suoi lavori più recenti, ha curato i saggi La conquista dell’Adamello (2009); Abbiamo vinto l’Austria-Ungheria (2011); La conquista del Sabotino (finalista al premio Acqui Storia 2013) e Fanteria all’attacco a Caporetto (2013).
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    Bellum Mondanum

    18,00 17,10
    Durante la Grande Guerra furono scritte centinaia di opere latine. Poesie, articoli di giornale, lettere, libri ed epigrafi narrano i momenti più bui del conflitto, ma rivelano anche inattesi bagliori di gioia e umanità in mezzo ai combattimenti. In questo volume si ripercorre lo svolgimento della Prima Guerra Mondiale, dal 1914 fino al Dopoguerra, attraverso le poesie e i testi latini composti in quegli anni. Soldati, civili e sacerdoti di ogni nazione diedero voce ai loro sentimenti in una lingua che nelle loro opere non appare affatto morta. Forte di una tradizione letteraria lunga ventidue secoli, il latino permise loro di descrivere con parole antiche una guerra nuova, mai vista, un vero Bellum Mundanum.
    Marco Cristini è nato a Brescia nel 1992 e si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore, vincendo il Premio ‘Agostino Gemelli’. Ha curato la traduzione del diario di Padre Bruno Spitzl, cappellano militare del 59° Rainer (Salisburgo), pubblicata in parte nel volume La Croce in Trincea (Itinera Progetti, 2016). Studioso della letteratura neolatina e della storia tardoantica, ha pubblicato diversi articoli su riviste internazionali quali «Klio», «Vox Latina» e «Melissa».
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    Ataman

    16,00 15,20
    L'avventura italiana dei cosacchi. Arrivarono all’improvviso, in migliaia. Fu un’occupazione tragica e grottesca. I cosacchi si erano alleati ai tedeschi che li ingannarono con promesse impossibili. Li comandava l’atamano Krasnov, generale e scrittore, personaggio vissuto tra storia e leggenda. C’è chi, ragazzo, lo conobbe da vicino e visse quel durissimo periodo per la Carnia, alla fine della seconda guerra mondiale, con curiosità e spirito di avventura. Questa è la sua incredibile vicenda, ricostruita attraverso fatti veri e violenze mescolate a gesti di mitezza per narrare il destino di un popolo illuso e mandato al macello.
    Lorenzo Colautti, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna, già ufficiale nell’Arma dei Carabinieri e Difensore Civico del Comune di Udine, delegato Adusbef per il Friuli Venezia Giulia, esercita attualmente a Udine la professione di avvocato specializzato in diritto bancario e diritto finanziario, prestando consulenza per Enti e AssociazionI.
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    La Battaglia dei Tre Monti ha questa caratteristica: con essa la brigata Sassari entrò nel mito perché fu la prima battaglia offensiva vinta dopo Caporetto e quella in cui gli arditi fecero il loro ingresso nella storia. Questo volume narra ciò che fecero gli 8.000 sardi, i 3.500 arditi, i 2.000 alpini e i 5.000 bersaglieri. Fu infatti una battaglia combattuta sull’Altipiano di Asiago da tutte le truppe d’assalto che la 1a armata aveva a disposizione: per tre giorni, in pieno inverno, oltre i 1.200 metri di quota, nella neve, per impedire che il nemico prendesse alla spalle l’esercito schierato sul Piave e sul Grappa.
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    Corrado Ricci, direttore generale nel Ministero della Pubblica Istruzione e presidente dell’Istituto di archeologia di Roma, ebbe una corrispondenza con i personaggi incaricati di tutelare il patrimonio archeologico della metropoli dell’impero romano. L’opera di propaganda ideologica della mistica cristiano-massonica nazionalista vide Gabriele D’Annunzio e Ugo Ojetti, letterati di regime, assieme a Celso Costantini, esperto d’arte sacra e futuro cardinale in Cina, elaborare la nuova mistica del sistema della Vittoria italiana sugli imperiali.
    Giorgio Milocco, giornalista pubblicista, è autore di oltre una trentina di pubblicazioni riguardanti il Friuli “Imperiale”. Per la Gaspari ha pubblicato: “Fratelli d’Italia”. Gli internamenti degli italiani nelle Terre liberate durante la grande guerra (2010); Il regime penale nella Grande Guerra. Il diario del colonnello Mocali, presidente del tribunale militare di Cervignano (2019) (Prefazione di Alberto Monticone); con C. Tincani, Domenico Rizzatti Cronache di guerra e prigionia  (2021).
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    Don Angelo Roncalli (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963) crebbe all’ombra del grande vescovo Radini Tedeschi in una Bergamo segnata da profondi conflitti sindacali. Scoppiata la Grande Guerra, si arruolò senza esitazione prima come sergente e poi come cappellano di Sanità. Il suo fu un patriottismo cattolico “senza odio”, contro ogni forma di nazionalismo aggressivo. L’esperienza personale della guerra, mai rinnegata, portò in seguito Giovanni XXIII a ripensare profondamente il rapporto tra fede e guerra fino a ridimensionare, dopo Hiroshima, la tradizionale dottrina della “guerra giusta”. A sessant’anni dalla Pacem in terris e dalla sua morte, e dinanzi alle drammatiche guerre odierne, rileggere il suo percorso esistenziale e culturale è l’occasione per comprendere la fede di un uomo che non si è ritratto dall’incarnarla nelle più profonde contraddizioni della storia, per cercarvi una nuova speranza per l’umanità.  
    Giorgio Cavalli (Verbania, 1954) ha insegnato storia e filosofia a Domodossola, Rho e Milano. Ha tradotto dal francese per Jaca Book e per la rivista teologica internazionale «Communio». Attualmente è membro di redazione della rivista online «LineaTempo». Itinerari di storia, letteratura, filosofia e arte” (www.lineatempo.eu). Per la Gaspari ha pubblicato ALLA MANIERA DEI BRIGANTI . La Grande Guerra del capitano Ettore Cavalli (2023) e Per la fede e per la patria. Angelo Roncalli cappellano militare, in Paolo Gaspari, Preti in battaglia, vol. 5 Da Caporetto alla fine della guerra (2023).
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    Ventiquattro itinerari storico-escursionistici sui luoghi più controversi del fronte isontino durante il primo conflitto mondiale. Monte Nero, Monte Rosso, Mrzli vrh, Monte Rombon, la dorsale del Kolovrat, le retrovie italiane, quelle austriache e la testa di ponte di Tolmino sono inseriti in percorsi di varia difficoltà che portano il visitatore tra trincee e posizioni che videro ventinove mesi di scontri cruenti culminare drammaticamente nella battaglia che prese il nome da un piccolo paese di montagna: Caporetto.
    Marco Mantini (Gorizia, 1966) collabora con diversi enti e associazioni italiane e slovene nell’ambito della ricerca storica e del recupero della memoria materiale del Primo conflitto mondiale sul fronte isontino. Nel campo editoriale partecipa con diversi autori alla realizzazione di guide storico-escursionistiche e saggi storici. Per la Gaspari ha pubblicato: Da Tolmino a Caporetto. I percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia (I, II ed.); Viaggiare nella storia. Dall’Adriatico al passo di Monte Croce Carnico; Il racconto dei segni della Grande Guerra; La Zona Monumentale del Monte San Michele; La Zona Monumentale del Monte Sabotino; con S. Stok: I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo II e III.
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    Alpini alla Sbarra

    18,00 17,10
    Come fu possibile che degli alpini piemontesi passassero per codardi? Un processo agli alpini nell’estate del 1915, finora occultato per non incrinare un mito, scoperto nei faldoni dell’archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito. Gli alpini piemontesi del Fenestrelle davanti al Tribunale Straordinario di Guerra nelle Dolomiti, convocato da Luca Montuori e presieduto da Giacinto Ferrero, i generali sulla cui durezza ha scritto Emilio Lussu; come Lussu descrive solo l’accaduto, l’Autore rivisita la vicenda militare e la storia degli alpini condannati con la testimonianza diretta della figlia di uno di loro.
    Damiano Leonetti (Pontedera, 1961), ingegnere, studioso di storia contemporanea, si occupa di argomenti meno conosciuti della Prima guerra mondiale. Ha pubblicato numerosi studi su “Aquile in Guerra”, rivista della Società Storica per la guerra bianca, e nel volume Le crocerossine nella Grande Guerra (Gaspari 2008) all’interno del progetto “Rileggiamo la Grande Guerra” per il Museo virtuale della Grande guerra di Redipuglia.
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    La Grande Guerra fu dichiarata con il proposito di “liberare” dal giogo degli Asburgo gli italiani “irredenti”, intendendo con questo termine quelli che vivevano ancora nelle terre “occupate”. Quando nel 1921 si trattò di far scegliere la salma da traslare all’Altare della patria, come simbolo dell’ultimo sacrificio degli italiani per aver completato l’unità nazionale, fu scelta la madre di un soldato irredento la cui salma era dispersa, Antonio Bergamas. Maria Bergamas è raffigurata in quasi tutti i libri di testo, ma del figlio Antonio ben poco è stato detto. Questo libro racconta la storia di Antonio e della madre.
    Lorenzo Cadeddu colonnello della riserva, è insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e della Croce d’Onore dalla Croce Nera d’Austria. È presidente del Centro Studi storico-militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto. Tra i suoi ultimi libri: LO SPIONAGGIO ITALIANO NEL 1918 (2019); LA SASSARI A MONTE ZEBIO (2018); IL CAMPO DI BATTAGLIA DEL PIAVE. IL PIAVE - Vol.2 (2018) e ALLA RICERCA DEL MILITE IGNOTO (2018). Paolo Manzan è nato a Padova nel 1957: architetto, ex funzionario presso un’amministrazione dello Stato. Da molti anni appassionato studioso delle vicende del primo conflitto mondiale, vanta un’approfondita conoscenza dei campi di battaglia dell’Altopiano di Asiago. Il suo interesse e la collezione della storia postale con l’occasionale ritrovamento, di una lettera contenente notizie riguardanti un militare appartenente alla brigata Milano, gli hanno fornito lo spunto per una inedita ricerca su Antonio Bergamas.
  • Che cosa del passato è così importante da dover rimanere nella memoria per sempre? In quali ricordi si trovano custoditi i fondamenti della nostra identità? In quale modo la coscienza di sé permette alla collettività e ai suoi membri di percepirsi come unità
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    Alla Maniera dei Briganti

    18,00 17,10
    Dalla Parma rossa dell’anteguerra e delle battaglie interventiste fino all’esperienza di guerra nel Veneto e poi nel Carso, si dipana l’odissea di una generazione partita con grandi speranze di rinnovamento e poi gettata nella crisi del dopoguerra. Parma è città emblematica di questo cerchio che si chiuderà sul fascismo tradendo le aspettative di molti. Le parole asciutte e antiretoriche del protagonista s’intrecciano con la voce narrante che come in un film ci porta fin dentro la trincea, ad altezza d’uomo, fino a respirare con lui l’odore acre del combattimento. La Grande Guerra ne esce a colori, romanzo di formazione di una generazione.  
    Ettore Cavalli (Parma 1891 - Opera 1987), ragioniere, fu un parmigiano dell’Oltretorrente, cuore pulsante della Parma popolare. Dopo la guerra, lasciata Parma, fu procuratore generale delle Cartiere Sterzi. Giorgio Cavalli (Verbania 1954) vive a Milano. Già insegnante di liceo in Piemonte e Lombardia e traduttore, è membro della redazione della rivista storico-letteraria “LineaTempo”.  
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