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    Villa Giusti

    15,00 14,25
    Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti hanno vinto il primo conflitto mondiale, ma l’Italia ha il merito esclusivo di avere posto fine a un conflitto che, secondo le previsioni degli stessi Alleati, sarebbe durata fino alla primavera 1919. La battaglia di Vittorio Veneto fu decisiva non solo per lo sfondamento sul Piave, ma soprattutto per l’inseguimento con cavalleria, bersaglieri, autoblindo e aerei che aveva portato alla distruzione dell’esercito imperiale e all’impossibilità per la Germania di continuare la guerra. Il disconoscimento storiografico del contributo italiano alla vittoria dell’Intesa, prima che l’esercito americano fosse pronto, iniziò già nel 1918, ed è continuato fino ad oggi. Raccontando le trattative per l’armistizio, dalla presentazione del plenipotenziario austriaco alle linee di Val Lagarina, alla sottoscrizione del testo approvato dalle forze dell’Intesa e degli Stati Uniti con le clausole militari e navali, questo libro apre una rilettura della guerra che sancì la nascita dell’Europa delle nazioni.
    Lorenzo Cadeddu colonnello della riserva, è insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e della Croce d’Onore dalla Croce Nera d’Austria. È presidente del Centro Studi storico-militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto. Tra i suoi ultimi libri: Lo spionaggio italiano nel 1918 (2019); La brigata Sassari a Monte Zebio (2018); Guida illustrata al campo di battaglia del Piave da Ponte di Piave al mare (2018) e Alla ricerca del milite ignoto. Aquileia, Redipuglia, Altare della patria, i luoghi della memoria e dell’identità italiana (2018).
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    Il Terremoto in Friuli

    14,50 13,78
    Il 6 maggio 1976 una forte scossa di terremoto provocò morte e distruzione nel Friuli ancora parzialmente immerso nella civiltà contadina. Il sisma cambiò le vite di chi c’era e di chi non c’era: quell’evento segnò un solco nella storia, tracciò un confine netto tra il prima e il dopo. Rileggere oggi le cronache di allora, mentre un altro terremoto come la pandemia sta nuovamente cambiando le nostre vite, significa ripercorrere quel solco per non dimenticare e per continuare a progettare mondi diversi. Quell’esperienza insegna a guardare avanti senza cancellare le tracce del passato, insegna a ripensare il futuro, ad ascoltare le comunità, a ricevere e a restituire la solidarietà, a cogliere l’anima dei luoghi.
    Giacomina Pellizzari nata a Tolmezzo, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, giornalista professionista, lavora al Messaggero Veneto.
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    Ventiquattro itinerari storico-escursionistici sui luoghi più controversi del fronte isontino durante il primo conflitto mondiale. Monte Nero, Monte Rosso, Mrzli vrh, Monte Rombon, la dorsale del Kolovrat, le retrovie italiane, quelle austriache e la testa di ponte di Tolmino sono inseriti in percorsi di varia difficoltà che portano il visitatore tra trincee e posizioni che videro ventinove mesi di scontri cruenti culminare drammaticamente nella battaglia che prese il nome da un piccolo paese di montagna: Caporetto.
    Marco Mantini (Gorizia, 1966) collabora con diversi enti e associazioni italiane e slovene nell’ambito della ricerca storica e del recupero della memoria materiale del Primo conflitto mondiale sul fronte isontino. Nel campo editoriale partecipa con diversi autori alla realizzazione di guide storico-escursionistiche e saggi storici. Per la Gaspari ha pubblicato: Da Tolmino a Caporetto. I percorsi della Grande Guerra tra Italia e Slovenia (I, II ed.); Viaggiare nella storia. Dall’Adriatico al passo di Monte Croce Carnico; Il racconto dei segni della Grande Guerra; La Zona Monumentale del Monte San Michele; La Zona Monumentale del Monte Sabotino; con S. Stok: I tracciati delle trincee sul fronte dell’Isonzo II e III.
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    Corrado Ricci, direttore generale nel Ministero della Pubblica Istruzione e presidente dell’Istituto di archeologia di Roma, ebbe una corrispondenza con i personaggi incaricati di tutelare il patrimonio archeologico della metropoli dell’impero romano. L’opera di propaganda ideologica della mistica cristiano-massonica nazionalista vide Gabriele D’Annunzio e Ugo Ojetti, letterati di regime, assieme a Celso Costantini, esperto d’arte sacra e futuro cardinale in Cina, elaborare la nuova mistica del sistema della Vittoria italiana sugli imperiali.
    Giorgio Milocco, giornalista pubblicista, è autore di oltre una trentina di pubblicazioni riguardanti il Friuli “Imperiale”. Per la Gaspari ha pubblicato: “Fratelli d’Italia”. Gli internamenti degli italiani nelle Terre liberate durante la grande guerra (2010); Il regime penale nella Grande Guerra. Il diario del colonnello Mocali, presidente del tribunale militare di Cervignano (2019) (Prefazione di Alberto Monticone); con C. Tincani, Domenico Rizzatti Cronache di guerra e prigionia  (2021).
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    La guida ripercorre le tappe della rinascita della Via d'Allemagna e della sua parte friulana, la Via del Tagliamento, una tra le più importanti e antiche vie europee di pellegrinaggio. Oggi viene percorsa ancora a piedi, da un numero sempre maggiore di persone. Il testo presenta anche il complesso storico-architettonico dell'Hospitale di San Tomaso di Majano, fondato dai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme nel 1199 e la sua storia locale ed internazionale, inseguendo le sue radici fino a Gerusalemme e al cuore della Persia, per poi risalire, cercando le sue ramificazioni in Friuli e sulla rete europea degli ospitali e dei cammini medievali. La guida è arricchita con 30 mappe delle vie storiche e attuali e oltre 100 fotografie dell'Hospitale e dei cammini del Tagliamento, ma anche di quelli verso Roma, Santiago e Gerusalemme.
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    Il Partigiano nel Comando SS

    14,50 13,78
    La vicenda dell’interprete delle SS del Litorale Adriatico nel 1944 che accettò di passare le informazioni ai partigiani e tenne un diario prezioso sia per conoscere la vita all’interno delle SS, sia dei partigiani cattolici e comunisti.
    Tarcisio Mizzau, studi classici, laurea in economia, ha alle spalle una lunga carriera di manager industriale durante la quale ha sempre mantenuto vivi gli interessi umanistici. Per la Gaspari ha pubblicato Un paese friulano tra il 1200 e il 1500 (2016) e UN SENTIERO TRA LE STELLE (2019).
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    Attraverso gli accurati servizi giornalistici e fotografici dell’epoca sono messi in luce tutti gli aspetti del viaggio del Milite Ignoto dalla Basilica di Aquileia all’Altare della Patria, che sancisce la nascita della Patria condivisa, e della Marcia su Roma degli squadristi fascisti che determina la fine della legalità e di fatto la morte dello Stato liberale e dell’età giolittiana.
    Enrico Folisi: storico dell’età contemporanea (Università di Udine) e documentarista, ha al suo attivo la realizzazione di decine di pubblicazioni e di documentari per la didattica e la divulgazione della storia. ha inoltre allestito numerose mostre di carattere storico. Tra le sue pubblicazioni per la Gaspari ricordiamo: La Domenica del Corriere nella Guerra di Libia 1911-1913. Alpini in Libia (2013); La Domenica del Corriere alla Grande Guerra degli Altri (2015); 1914. La Guerra degli Altri e i Friulani (2015) 1915. La Guerra del ’15 e i Friulani (2016); Fotoreporter in Trincea (2017); Fotoreporter della Vittoria (2018); Caporetto, Schegge d’Autore (2018); Liberati dalla Guerra. la pace e la rinascita del Friuli (1918-1919) (2018); Genesi del Monumento alla Resistenza nelle parole di Gino Valle architetto in Udine (2019); D’Annunzio il Comandante e Fiume (2019); I Campi della Morte (2020) e La Spagnola (2020).
  • Sovrastando la città di Gorizia a settentrione, il Monte Sabotino è il testimone silenzioso di una storia che affonda le origini in un passato lontano. Attraverso le sue trame racconta la storia di genti e natura che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a formare la nostra attuale civiltà. Una porzione di territorio di pochi chilometri quadrati dove si possono leggere come in una enorme enciclopedia naturale tutte le fasi che hanno contraddistinto lo sviluppo e l’evoluzione delle zone e dei popoli di questo lembo d’Italia. Il Sabotino è un grande libro aperto sulla storia
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    Stanista Terskaja

    14,00 13,30
    Con i paradossi di cui è piena la storia, spesso proprio nei suoi momenti più tragici, gli "occupanti" cosacchi furono quelli, alla fine, che pagarono il prezzo più alto: in termini di vite umane, di sradicamento, di perdita della propria identità, proprietà, tradizione. Non vennero trattati, come sarebbe stato più giusto, come truppe di occupazione sconfitte, come esercito in ritirata e fatto prigioniero, come responsabili di violenze e di crimini commessi con la giustificazione e la scusa della guerra. Ma vennero, tutti senza distinzione, consegnati alla vendetta di Stalin, militari e civili, capi militari e famiglie operose, assassini e contadini.
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    La Grande Guerra fu dichiarata con il proposito di “liberare” dal giogo degli Asburgo gli italiani “irredenti”, intendendo con questo termine quelli che vivevano ancora nelle terre “occupate”. Quando nel 1921 si trattò di far scegliere la salma da traslare all’Altare della patria, come simbolo dell’ultimo sacrificio degli italiani per aver completato l’unità nazionale, fu scelta la madre di un soldato irredento la cui salma era dispersa, Antonio Bergamas. Maria Bergamas è raffigurata in quasi tutti i libri di testo, ma del figlio Antonio ben poco è stato detto. Questo libro racconta la storia di Antonio e della madre.
    Lorenzo Cadeddu colonnello della riserva, è insignito dell’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e della Croce d’Onore dalla Croce Nera d’Austria. È presidente del Centro Studi storico-militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto. Tra i suoi ultimi libri: LO SPIONAGGIO ITALIANO NEL 1918 (2019); LA SASSARI A MONTE ZEBIO (2018); IL CAMPO DI BATTAGLIA DEL PIAVE. IL PIAVE - Vol.2 (2018) e ALLA RICERCA DEL MILITE IGNOTO (2018). Paolo Manzan è nato a Padova nel 1957: architetto, ex funzionario presso un’amministrazione dello Stato. Da molti anni appassionato studioso delle vicende del primo conflitto mondiale, vanta un’approfondita conoscenza dei campi di battaglia dell’Altopiano di Asiago. Il suo interesse e la collezione della storia postale con l’occasionale ritrovamento, di una lettera contenente notizie riguardanti un militare appartenente alla brigata Milano, gli hanno fornito lo spunto per una inedita ricerca su Antonio Bergamas.
  • A Redipuglia tra i 100.000 c’è anche una donna e le donne nella Grande Guerra hanno centinaia di storie da raccontare. Questo primo libro di una collana racconta storie di donne con un eccezionale apparato fotografico e illustrativo ed è rivolto alle insegnanti e al mondo delle scuole.
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    Il Porto Sepolto

    10,00 9,50
    La nuova pubblicazione della raccolta Il Porto Sepolto nell’edizione di Udine del dicembre 1916, allora stampata presso lo Stabilimento Tipografico Friulano, a cento anni dalla sua comparsa, oggi con la traduzione in lingua friulana ad opera di Luca De Clara, è innanzitutto un omaggio a Giuseppe Ungaretti, alla rilevanza del suo libro, all’importanza delle 32 poesie, per lo più brevi, scritte su piccoli foglietti di carta durante i momenti di pausa dai combattimenti ed edite con la guerra ancora in corso, destinate a dare nuovo indirizzo alla poesia italiana contemporanea.
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