• Il campo di battaglia del Piave volume 3° Gli itinerari: Resistenza e contrattacco Con gli Arditi al Piave La difesa del fiume Ritorno sul Montello con il poeta Andrea Zanzotto
  • L'ortigara il 25 giugno 1917 nel racconto degli ufficiali diprima linea Per la prima volta la battaglia dell'Ortigara raccontata dagli ufficiali di prima linea attraverso fonti inedite d'archivio.
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    Generali senza manovra La battaglia di Pradis di Clauzetto nel racconto degli ufficiali combattenti
  • Itinerari di arte e fede nel Friuli Venezia Giulia
  • Itinerari segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti vol 4 - Monte Piana -Monte Piano: il balcone delle Lavaredo. Teston di Monte Rudo - Monte Specie Continua con il 4° Volume la fortunata serie degli itinerari della Grande Guerra nelle Dolomiti. La prima vera guida alla Grande Guerra nella zona delle Tre Cime di Lavaredo.
  • Rommel sul fronte italiano nel 1917 - Wir zogen nach Friaul - Le battaglie della ritirata di Caporetto Prefazione di Marco Rech Traduzione di Maria Grazia Jussig Venimmo verso il Friuli è il titolo di una canzone dei lanzichenecchi; ed è proprio il senso della storia e la descrizione delle battaglie da Caporetto al Grappa che fanno di questo libro un documento prezioso per la storiografia sulla ritirata di Caporetto. Si può dire che le imprese militari del tenente Erwin Rommel sul Kolovrat, sul Matajur, a Forcella Clautana e a Longarone - tra le più brillanti dell'intera guerra - trovino in questo libro il necessario compendio con i caratteri dei vari personaggi minori, scanzonati e temerari. Un libro che sorprenderà il lettore.
  • La Grande Guerra nella Valle D'Ampezzo - 1918 Da Caporetto a Vittorio Veneto - I due fronti e i territori occupati visti da Cortina d'Ampezzo Quinta parte Il libro quarto della serie, racconta ciò che accadde da giugno a dicembre 1917 seguendo il racconto dei soldati che dalle dolomiti furono trasferiti sull’Isonzo o al Passo Tonale o degli altri che rimasero a difendere le posizioni fino al 5 novembre. Gli eserciti europei continuarono la carneficina, un inutile strage, un suicidio. Dal 24 ottobre la situazione cambiò. L’esercito italiano si riorganizzò sulla linea del M. Grappa, Piave, Montello inseguiti dall’esercito austro-tedesco. Molti soldati imperiali di lingua italiana ottennero il permesso di rientrare in famiglia che non vedevano dall’agosto 1914. Tutti speravano la pace vicina. Non fu così. Cambiarono le strategie, i comandi supremi e le motivazioni della guerra.
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    Dai Libri parrocchiali, dagli archivi comunali e dalla Reale Commissione d'Inchiesta sulle violenze subite dalle donne emergono centinaia di storie di popolane, lavoratrici per l'esercito, crocerossine, prostitute e Swestern. Un libro prezioso per conoscere le donne in guerra. Dai postriboli "istituzionali" alle "veneri vaganti", dalle portatrice carniche e cadorine alle crocerossine, alla lotta dei parroci per salvaguardare le giovani, all'opera di don Costantini per le donne incinte "dei figli del nemico": un grande affresco delle donne del nord-est.
  • IL LIBRO CHE RIEPILOGA LE PRINCIPALI BATTAGLIE COMBATTUTE IN VENETO E FRIULI. Con schizzi a colori, ricostruzioni delle battaglie attraverso geo book, immagini inedite, biografie dai generali, agli ufficiali, ai decorati. Un libro di storia militare di facile lettura che mancava nell’editoria italiana.
  • Il mondo rurale Bisiaco - Credenze, leggende e tradizioni attraverso i racconti e i ricordi di un tempo lontano
  • L'esercito della morte - Dall'Africa al Carso. Il diario di un volontario irredento Guido Favetti Prefazione di Fabio Todero. A cura di Giuseppe Magrin. Dopo la pace del 1866 i detenuti politici vennero liberati, meno Carlo Favetti che continuò a restare chiuso nella sua squallida prigione. Vittorio Emanuele II, informato del fatto, telegrafò a Vienna "O liberate il Favetti, o io sospendo la pensione agli ex impiegati austriaci nelle mie province...!". La minaccia sortì buon effetto, ma ben presto il Favetti tornò a cadere in disgrazia dell'Austria, e allora si trasfer assieme alla famiglia a Venezia. Questo fu il nonno dell'irredento Guido - il padre era proprietario delle cave di marmo di Aurisina. Il suo diario tratta della sua vita come ingegnere in Africa, i suoi innamoramenti e la volontà di combattere per la liberazione dei territori italiani.
  • Non c'è un paese in Italia che non abbia almeno un suo cittadino caduto sul Carso. Finora non esisteva un volume che ricostruisse le terribili battaglie carsiche; le centinaia di foto e piantine a colori permettono a chiunque di conoscere uno dei momenti cruciali dell'esperienza degli italiani in guerra
  • La trincea della Memoria - quaderni della società storica per la guerra bianca Atti del convegno sulla legge 78/2001 per la tutela del patrimonio storico della I Guerra Mondiale, Roma 5 marzo 2004 La Società Storica per la Guerra Bianca ha voluto festeggiare il decennale della fondazione con un convegno che facesse il punto della legge 78/2001 per la tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale. Una legge benemerita, che riconosce anche alla testimonianze di quel conflitto lo status di bene culturale: forti, trincee, iscrizioni, monumenti, ma anche documenti, fotografie, uniformi e i reperti che ancora si trovano sui campi di battaglia vengono così finalmente tutelati, censiti e riconosciuti. Esperti del settore, funzionari del Ministero dei Beni Culturali, storici, collezionisti, si sono confrontati in un acceso e proficuo dibattito che ha portato alla luce pregi e difetti della legge, proposte per un miglioramento e indicazioni per una sua corretta applicazione.  
  • La guida, riccamente illustrata e unica nel suo genere, contiene una vasta e analitica ricognizione dei sacrari e ossari disseminati sul territorio consentendo, a chi lo desideri, di percorrere un vero e proprio viaggio nella memoria storica del nostro Paese. Non si tratta infatti solo di località, ma di monumenti della memoria e, con essa, del lutto e del mito della Grande Guerra. Luogo per luogo, con cura e dettagliatamente, sono indicate le caratteristiche di complessi monumentali, cimiteri militari e significativi siti illustrativi della prima guerra mondiale sul fronte italiano. Le tappe dell’itinerario sono: Passo Stelvio e Val Venosta - Passo del Tonale - Valli Giudicarie - Valle di Ledro - Val d’Adige -Vallarsa (Ossario di M.Cimone e di Arsiero) - Altopiani di Lavarone e Folgaria - Altopiano d’Asiago - Dolomiti di Ampezzo e Cadore - Dolomiti di Sesto e Comelico - Carnia (Tempio Ossario di Timau e Passo Monte Croce Carnico) - Valle dell’Isonzo (Sacrario di Caporetto) - Carso (Sacrario di Redipuglia, Oslavia e vari Cimiteri), Monte Grappa - Prealpi Feltrine e Trevigiane - Montello - Piave (Sacrario di Fagarè) - Lombardia: Brescia, Bormio, Salò - Trentino Alto Adige: Bolzano, Colle Isarco, Trento - Veneto: Bassano, Treviso,Verona - Friuli Venezia Giulia: Aquileia, Prossecco, Udine - Estero: Arnoldstein, Plokenpass, Tolmino, Bligny.
  • Ricordi di guerra - L'attacco con i gas sul San Michele e la riconquista delle trincee Prefazione di Nicola Persegati "L'ordine era esplicito... però incompleto! E la situazione generale qual'era? Chi avevo ai fianchi? Chi a tergo? [...] Appena la compagnia fosse a posto, scattare all'assalto alla barionetta. Io, sarei uscito il primo per dare il segnale". Raccomandai agli ufficiali di non muoversi fino a quando l'ultimo soldato non avesse scavalcato il parapetto. Mi portai all'estrema sinistra della compagnia, e iniziai nel camminamento il movimento di discesa. [...] Quando giunsi alla base della montagnola sulla quale fino allora ero stato, uno spettacolo terrificante si parò ai miei occhi. Il camminamento era seminato di morti. Per terra, alcuni accovacciati, altri addossati ancora alle pareti del camminamento, gialli in volto, rattrappiti, con gli occhi sbarrati. Qualcuno anche col cranio fracassato dalle mazze ferrate, che per la prima volta in quella occasione avevano usato gli austriaci. Dio! Che spettacolo orribile! Non avevo mai visto tanti morti! Si doveva calpestarli per passare. C'erano anche parecchi austriaci morti anche loro di gas. Erano venuti troppo presto all'assalto, mentre ancora le nostre trincee e i camminamenti erano invasi dai gas, e vi avevano trovato la morte..."
  • Zaino di sanità

    18,00
    Prefazione di Paolo Gaspari Se con "I Tetti rossi: ricordi di un manicomio", vinse il Premio Viareggio nel 1931, con "Zaino di sanità" fornisce un testo di preziosa testimonianza sulla vita di un medico in prima linea, nella Dolina delle Caverne sul Carso. La sua presenza a Santa Maria la Longa nella notte in cui si svolge l’ammutinamento di alcuni reparti della Catanzaro con la conseguente decimazione è l’unica testimonianza di uno dei momenti più drammatici della Prima Guerra Mondiale. Il volume contiene saggi di Arnaldo Cherubini, Carlo Cordié e l’Itinerario Tumiati alla Dolina delle Cavernedi Paolo Pizzamus con la descrizione dei fatti d’arme.
  • Guida ai campi di battaglia dell'Altopiano dei sette comuni - Monte Ortigara L’Altopiano dei Sette Comuni è uno splendido angolo d’Italia coinvolto in alcuni dei combattimenti più cruenti e furibondi del conflitto. L’escursionista trova le tracce imponenti ed in alcuni tratti tanto vive da parlare ancora con eloquenza di personaggi straordinari, avventure incredibili e sacrifici inumani. Uno dei più interessanti “musei all’aperto” europei raccontato dai massimi esperti dei luoghi e della storia
  • Prefazione di Paolo Gaspari Appendici di Filippo Cappellano A tutt’oggi non esisteva un lavoro dedicato esclusivamente all’armamento delle truppe italiane che potesse riassumere l’entità dello sforzo bellico italiano nei quattro anni della Grande Guerra. Manca persino nella Relazione Ufficiale edita a partire dagli anni ’20 dall’Ufficio Storico dell’Esercito. Nicola Pignato, in queste pagine, frutto di lunga e laboriosa ricerca, spera di essere riuscito nell’intento di ricostruire con dovizia di particolari, tale evoluzione, un processo che portò gradualmente la massa del nostro Esercito, inizialmente dotata del solo fucile e baionetta a disporre, nelle proprie unità tattiche elementari, di tutta una gamma di micidiali ordigni bellici, dalla mitragliatrice alle bombe a mano dai mortai ai lanciafiamme, mettendola alla fine in grado di competere positivamente con i più potenti eserciti del mondo.
  • Gorizia 1915 -1918
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