TRINCEA DELLE FRASCHE

Già molti anni orsono ci fu, da parte dell’esercito Italiano, un primo lavoro di didascalizzazione dei siti della Grande guerra riconoscendo quella che venne chiamata “l’area delle battaglie”.

In questa area insistono tanto le linee difensive austro – ungariche quanto i camminamenti e le trincee d’approccio scavate dai soldati italiani per il lento e faticoso avvicinamento alle linee di avversarie. Tra queste rimane nella memoria comune il nome della “Trincea delle Frasche”, uno dei primi e apparentemente inespugnabili sistemi scavati dai soldati austro – ungarici nella dura roccia del Carso. Ciò che possiamo vedere oggi è però quanto rimane dei lavori di modifica fatti dopo la conquista, mentre i tratti originali delle “Frasche” sono parzialmente riempiti e appena visibili nelle macchie della boscaglia circostante. Nei pressi, facili sentieri segnati ci accompagnano verso il Cippo a ricordo di Filippo Corridoni caduto proprio durante una pattuglia in direzione della trincea delle Frasche e la Piramide dedicata ai fanti della Brigata Sassari, Brigata che fu tra quelle che espugnarono questa leggendaria trincea.