SENTIERI DI PACE

Sentieri di pace sul Carso della Grande Guerra. Ciò che sembra una contraddizione in termini è invece il riuscito risultato di anni di ricerca e sviluppo da parte di un gruppo di lavoro che vede affiancati Operatrici ed Operatori del punto IAT, Esperti sui siti della Grande Guerra, Rievocatori, operatori diversi all’interno dell’idea.

Non quindi una semplice offerta di “pacchetti” offerti a turisti o a tour operator di tutta Europa ma la possibilità di accontentare richieste diverse, creando programmi ad hoc in base ai desideri di ricerca del singolo. Che si tratti di accompagnare i bisnipoti di un combattente o di seguire un giovane in un tratto del suo percorso scolastico, ecco che Sentieri di Pace è presente con i suoi diversi operatori, ognuno con le sue specifiche competenze. Sentieri, itinerari di pace gestiti dalla Pro Loco di Fogliano Redipuglia in stretta collaborazione con enti quali la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Gorizia e Promo Turismo FVG.

Il territorio gestito dai Sentieri di Pace travalica ogni confine mentale, portando a conoscere siti e luoghi dimenticati, teatri di una guerra il cui ricordo oggi unisce e non divide le genti d’Europa. Da quando sono attivi i Sentieri di Pace anche i pernottamenti sul territorio e la durata delle presenze brevi sono decisamente aumentati, a dimostrazione che una giusta offerta avrà sempre una positiva ricaduta. Ben strutturato sin dal 2000, Sentieri di Pace si è impegnato nella creazione del Museo all’aperto della Dolina dei Bersaglieri (Degli Zappatori – Dei 500), creando un polo d’attrazione attorno al quale una serie di itinerari, sempre facili e adatti a tutti, craggiungono luoghi la cui rilevanza storica è ben riconosciuta anche solo per i nomi evocativi quali Sei Busi, Doberdò, San Michele, Brestovec, Cappuccio e via dicendo.

Uniti da sentieri, ma anche dalla rotabile a fondo naturale che porta da Fogliano Redipuglia a Doberdò – Doberdob, i vari luoghi si raggiungono con poca fatica e tanta soddisfazione. Da quella che sembra una offerta “di nicchia” si è sviluppata una importante richiesta che se ben seguita e indirizzata è in grado di dare agli operatori le necessarie soddisfazioni. Sentieri di Pace ha inoltre saputo creare una rete di interesse regionale e transnazionale sui siti della Grande Guerra, collaborando con altre simili istituzioni quali il Parco Tematico di Monfalcone (Go), il “Parco Tematico Abschnitt Saisera” di Valbruna (Ud), il Museo di Ragogna con i suoi itinerari (Ud), il Museo all’aperto del Kolowrat a cavallo tra le Valli del Natisone e la Slovenia, la mostra permanente Uno Sguardo dal Litorale – Pogled s Primorja (Ts) con gli itinerari delle retrovie carsiche e la Valle Rosandra, il Parco della Pace del Sabotino (Slo) e gli itinerari attorno a Pradis (Pn). Una realtà insomma che supera i confini nazionali per collaborare con le realtà vicine impegnate sui Sentieri di Pace – Poti Miru –Wege zum Frieden.

Dalle esperienze fatte nel tempo sono nati i programmi delle giornate di “Ritorno sul Carso”, rievocazioni storiche con reenactors provenienti da vari stati europei, “Ritorno al Monte Hermada”, visite guidate animate dai reenactors, Luci e Ombre sul Carso della Grande Guerra, spettacolo di reading con effetti di luci e suoni fatto in notturna alla Dolina dei Bersaglieri, Il Treno Storico, la nostra Tradotta Internazionale, attuale fiore all’occhiello della nostra offerta storico – turistica. Impegnati da sempre nell’agevolare i flussi del turismo scolastico Sentieri di Pace accompagna, nei mesi adatti, numerosissime scolaresche senza mai creare intralci sul territorio proprio per l’ottimo accordo che vige tra i diversi operatori.

E proprio per le scolaresche, ma non solo abbiamo pensato nel tempo alla creazione di un momento di “Rancio del Soldato” nel quale far assaggiare ai ragazzi possibili ricette legate alle esperienze dei soldati in quella Grande Guerra. Esperienze di retrovia, si capisce, che permettono di creare un momento di sosta “didattica” gustando il menù dei soldati italiani, con i maccheroni, o quello dei militari austro – ungarici, con il tipico onnipresente gulasch.

Già dal 2000 il Progetto Sentieri di Pace si occupa del recupero, del ripristino e della rivalutazione e promozione dei siti carsici che furono teatro degli aspri e cruenti combattimenti del conflitto che si sviluppò tra il 1915 ed il 1918. Proprio questo lavoro, che si basa sul sacrificio e la volontà di numerosi volontari ed esperti, offre oggi la concreta possibilità di visitare, scoprire, ammirare e rivalutare gli ormai famosi “Campi di battaglia”, quei luoghi mitici ed epocali in cui soldati degli eserciti italiano ed austroungarico cercarono di lottare per la sopravvivenza durante i difficili anni della Prima Guerra Mondiale.

Da quasi cinque anni l’Ufficio di Informazione ed Assistenza Turistica che si trova in via Terza Armata a Fogliano Redipuglia, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, sulla linea Trieste-Udine, funge ottimamente ed in maniera professionale da centro visite, organizzando i gruppi di visitatori ed offrendo loro un adeguato supporto anche sotto il profilo logistico, mentre non mancano le opportunità per un approfondimento didattico ed editoriale.

In quello che è un vero e proprio museo all’aperto, che si estende poi verso i territori della vicina Slovenia, creando quel collegamento culturale transfrontaliero da sempre auspicato ed oggi più che mai alla portata di mano, sono state rese accessibili trincee, tunnel e camminamenti che furono luogo di vita di numerosi soldati e si è creato un interessante circuito nel quale il turista, lo storico, l’appassionato ma anche il semplice curioso ha la concreta possibilità di “toccare con mano” ciò che ha appreso leggendo romanzi o libri di storia. Un visita a questi siti, a queste testimonianze può essere dunque un’ottima occasione per verificare le proprie conoscenze storiche.

Come nel caso dell’ormai famosa e molto visitata “Dolina dei Bersaglieri” che si trova nei pressi del monte Sei Busi, un’altura di poco più d 100 metri, 118 per l’esattezza, che fa parte del ciglione carsico fra Redipuglia e Ronchi dei Legionari. L’importante lavoro condotto con passione e tenacia da un centinaio di volontari, ha permesso di far emergere dal passato quella che è conosciuta anche come la “Dolina dei Cinquecento”, facilmente raggiungibile dalla strada sterrata che dalla sommità del Sacrario porta a Doberdò del Lago. La sua origine si ritrova già nella prima metà del giugno 1915, quando essa faceva parte della linea trincerata austroungarica. Solo un mese dopo passò sotto il controllo italiano che la trasformò in punto di sostegno avanzato. Ma fu anche punto di medicazione e cimitero, presenza, questa, testimoniata dal ritrovamento di una grande effige del Cristo che venne incastonata in una croce.

Gli itinerari proposti che si snodano sull’altopiano carsico da Trieste, Monfalcone a Gorizia, proseguendo oltre il l’attuale confine fino a Caporetto e raggiungendo le ben fortificate seconde linee che si trovano nel comune di Ruda costituiscono, va detto, un unico percorso storico, eccezionalmente ricco di segni e residui della Grande Guerra e della sua vastissima memoria.
Si parte, ad esempio, da Redipuglia per arrivate al Monte San Michele, dalla Corsara, all’incrocio della strada Doberdò-Sagrado con quella sterrata Marcottini-Polazzo che porta al parco rurale “Alture di Palazzo”, sino alla trincea delle Frasche o soffermandosi al Monte San Michele.
Itinerari intrisi di storia e di racconti che possono essere approfonditi con una visita ai musei ed alle fortificazioni che si ritrovano dappertutto.

Gli itinerari proposti che si snodano sull’altopiano carsico da Trieste, Monfalcone a Gorizia, proseguendo oltre il l’attuale confine fino a Caporetto e raggiungendo le ben fortificate seconde linee che si trovano nel comune di Ruda costituiscono, va detto, un unico percorso storico, eccezionalmente ricco di segni e residui della Grande Guerra e della sua vastissima memoria.
Si parte, ad esempio, da Redipuglia per arrivate al Monte San Michele, dalla Corsara, all’incrocio della strada Doberdò-Sagrado con quella sterrata Marcottini-Polazzo che porta al parco rurale “Alture di Palazzo”, sino alla trincea delle Frasche o soffermandosi al Monte San Michele.
Itinerari intrisi di storia e di racconti che possono essere approfonditi con una visita ai musei ed alle fortificazioni che si ritrovano dappertutto.
Accanto alle escursioni che il Progetto Sentieri di Pace organizza nel corso di tutto l’anno avvalendosi di accompagnatori specializzati sul tema della Grande Guerra, vengono promosse, nei mesi di maggio e di novembre, due distinte rievocazioni storiche che hanno sempre attirato un numeroso ed attento pubblico. Grazie alla collaborazione che intercorre con alcuni gruppi di rievocazione storica, sia italiani, sia stranieri, questi luoghi della memoria e del ricordo hanno la possibilità di tornare a vivere. I tanti figuranti, che indossano le divise dell’epoca adottate dai due eserciti, rivivono in quelle giornate la quotidianità della vita dei soldati, con le stesse attrezzature e le stesse componenti descritte dagli interessanti diari di guerra. Proprio la presenza attiva ed integrata, tra i vari accompagnatori specializzati –anche scrittori di guide storico-ecsursioniuste-, dei “figuranti” in divisa, ha permesso di promuovere un indispensabile elemento caratterizzante l’offerta turistica, sia per quel che riguarda l’aspetto formativo, sia per la naturale divulgazione di quelli che erano gli elementi del vestiario e delle usanze dell’epoca. Tutte le azioni, durante lerievocazioni denominate “Ritorno sul Carso”, vengono illustrate dettagliatamente da un commentatore che, con il proprio intervento, meglio ha la possibilità di illustrare ai presenti ciò che si sviluppa all’interno dei diversi siti, motivando poi i diversi comportamenti che vedono protagonisti i figuranti durante un vero e proprio reciting.
Nel mese di novembre viene data al visitatore la possibilità di partecipare al “Treno nella Memoria”: trattasi di un convoglio d’epoca con macchina a vapore, con personale addetto in divisa d’epoca, come i soldati e le crocerossine che per tutta la giornata inscenano vari momenti tematici di un viaggio di questa sorta di Tradotta Militare. Il percorso: Redipuglia – Gorizia – Santa Lucia, con proseguimento in pullman fino a Caporetto (SLO), viene completato con varie visite guidate, effettuate dagli accompagnatori specializzati, e dal pranzo in ristorante.
Suoni e luci di un tempo che rivivono in queste particolari ed interessanti giornate, costellate, poi, da diversi altri eventi come concerti, sono la base della proposta turistica estiva che vede la realizzazione di “Luci ed Ombre sul Carso della Grande Guerra”
L’iniziativa è una proposta turistico – culturale che si sviluppa su spettacoli, che hanno luogo i giovedì sera del mese di luglio, alll’interno del sito Dolina del XV Bersaglieri (Monte sei Busi).
Lo spettacolo, è costruito attorno ad una serie di effetti scenici: sagome illuminate, rumori di fondo, una colonna musicale portante interrotta da letture di diari, scene di vita e canti italiani ed austro-ungarici originali della Grande Guerra. Uno spettacolo, studiato con un particolare occhio di attenzione alla fedeltà storica. Le serate saranno allietate dall’ormai famoso “Rancio del Soldato”: studiato sulla base delle vecchie ricette militari ed equamente diviso fra ricette italiane (Maccheroni con Ragù e Parmigiano) e ricette austro-ungariche (Goulasch con patate prezzemolate).
La vasta scelta di musei nel nostro paese non garantisce certo il fatto che qualcuno abbia deciso di conoscerne uno dedicato ai fatti ed alla storia della Grande Guerra. Tanto meno forse per i così detti Musei all’Aperto, o Parchi Tematici, una recente invenzione nata per avvicinare con maggior facilità le persone a questo o quel territorio legando la passeggiata a un certo filone storico. Di certo lungo quella che fu la linea “mobile” del fronte le zone dedicate al ricordo della prima guerra mondiale sono numerose e vanno conosciute.

L’esperienza insegna come sia più piacevole ascoltare una storia percorrendo i luoghi dove si è svolta, toccando con mano alberi, rocce, terra muti testimoni di tanti avvenimenti. E’ oggi possibile percorrere un territorio, da soli o con l’aiuto degli Esperti sui Siti della Grande Guerra (L.R. 11/2013 art. 6), misurando con i propri passi quei terreni di scontro che sembravano infiniti e che sono invece traversabili in poche ore di marcia. Una esperienza diversa, ricordare un proprio congiunto nei luoghi dove visse, soffrì, forse morì che non all’interno di un asettico museo colmo di reperti anonimi. Entrare in una trincea significa rivivere (erleben) per un momento i passi di un antenato sconosciuto, visto forse su poche immagini in bianco e nero.

Che potremo qui portare con noi, cercando profili di monti, panorami a lui noti e da noi desiderati. Ricordare, commemorare, ricercare, sono solo verbi che ci riportano ad un punto comune: il desiderio di conoscere, qualcuno o qualcosa lì dove è stato, tanto, tanto tempo prima di noi.